siria, il video-racconto di alcuni profughi beneficiati dal progetto di Ai.Bi.

Siria. Ecco i video-racconti delle famiglie aiutate da Ai.Bi. grazie ai progetti di cooperazione condotti sul campo

Un documento esclusivo narra attraverso le voci di quattro profughi com’è cambiata in meglio la loro vita attrraverso l’aiuto che Amici dei Bambini, in collaborazione con il partner siriano Kids Paradise, ha offerto loro per provare a ricostruire il loro presente e a iniziare a poter reimmaginare un futuro

Serre per piante alimentari, greggi di pecore, uliveti sono solo una parte del contributo che è stato reso possibile fino allo scorso dicembre dalle iniziative che hanno visto protagonista Ai.Bi.

siria, il video-racconto di alcuni profughi beneficiati dal progetto di Ai.Bi.video-intervisteLa guerra in Siria non è ancora finita, ma accanto alle macerie e alla distruzione che hanno caratterizzato e ancora vengono utilizzate per rappresentare ‘plasticamente’ la realtà che si vive all’interno del territorio del Paese più martoriato degli ultimi anni, iniziano a ‘sbocciare’, come i fiori in primavera, alcuni piccoli virgulti di speranza, di fiducia nel presente e nel futuro: sono le realizzazioni che alcune famiglie di profughi siriani hanno potuto ottenere grazie ai progetti di cooperazione internazionale promossi da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, in collaborazione con il partner siriano Kids Paradise. Buone notizie raccontate in un piccolo contributo video che arriva direttamente da quei territori.

Campi coltivati, serre con piante alimentari, piccoli appezzamenti di terreno, greggi di pecore: una goccia nell’oceano dell’inedia e della morte che ancora, purtroppo, vengono disseminate in numerose regioni del territorio siriano. Eppure, nei racconti filmati sul terreno, c’è la concretezza della speranza che inizia a prendere piede, quella d’invertire la rotta e di poter confidare in un domani migliore rispetto all’attualità di sofferenza, violenze e prostrazione.

Ecco, dunque, un giovane profugo che spiega come la serra che s’intravede alle sue spalle “è per mia moglie Amina, io sono disabile. Abbiamo iniziato questo progetto grazie all’aiuto della mia famiglia, coltiviamo pomodori, il progetto ha avuto molto successo: ne abbiamo raccolti 350 chili e dopo la stagione semineremo fave“. Un’iniziativa che è stata resa possibile anche attraverso la collaborazione di esperti agronomi, che hanno supervisionato tutte le fasi di sviluppo della serra. La conferma giunge proprio dalla moglie Amina, che sottolinea come “più della metà dei nostri vicini può mangiare grazie a questa serra coltivata. La giovane donna, poi, lancia il proprio auspicio: “Spero che l’organizzazione possa espandere questo progetto, per poter aiutare più famiglie“. Anche un’altra beneficiaria rimarca l’importante risultato di questa iniziativa, grazie alla quale “io e i miei vicini possiamo mangiare pomodori raccolti dalla coltivazione anziché acquistarli dal negozio“; per lei, il futuro sarà una coltivazione di cocomeri.

Ma c’è anche chi ha potuto avere in dono alcuni capi di bestiame, in particolare di pecore: “L’organizzazione ci ha dato due pecore – spiega un altro beneficiario del progetto – che nel frattempo si sono riprodotte; ora ne abbiamo quattro. Adesso, però, attende una mano per acquistare foraggio e acqua necessari alla sussistenza degli animali “poiché sono diventati costosi“.

E un altro dei beneficiari aggiunge che “possiamo mungere le pecore e con il loro latte produrre formaggio“.

Per dare nuove risposte a tante famiglie con bambini che ancora si trovano a vivere in condizioni di grave precarietà alimentare, sociale e igienica, è necessario continuare a sostenere concretamente il progetto di Ai.Bi. ‘Non Lasciamoli Soli’, grazie al quale Amici dei Bambini è attiva sul campo fin dal 2013 insieme a Kids Paradise per istruire e formare donne siriane capi famiglia su metodi di agricoltura e coltivazione, ma pure per distribuire polli e pecore e per avviare coltivazioni e attività agricole di sussistenza.

Il video rappresenta una piccola testimonianza di quanto è stato fatto. Ma molto ancora resta da fare. Per questo c’è bisogno di sostenere ancora i progetti di Amici dei Bambini in Siria: Non Lasciamoli Soli!