Smart working. Dal 31 marzo cambia tutto

Con la fine dello stato di emergenza, previsto per il 31 marzo 2022, lo smart working sarà praticabile solo con accordi individuali.

Termina, con l’addio allo stato di emergenza, anche l’attuale procedura semplificata di smart working tra aziende e lavoratori. Le parti sociali sperano di arrivare ad una formula mista, che preveda per il lavoratore sia il lavoro in presenza che da remoto. (Sky tg 24).

Da RAI News apprendiamo che il consigliere del ministro Orlando, ordinario di diritto del lavoro a Pisa prof. P. Albi, afferma che “Il lavoro agile previsto dalla legge 81 del 2017 si caratterizza come un’alternanza tra lavoro in presenza e da remoto, mentre quello che abbiamo conosciuto a causa della pandemia, è stato essenzialmente lavoro svolto da casa”.

Il prof. Albi, presiede una commissione di studio, che con un intenso confronto tra le parti interessate, è arrivata alla definizione di un protocollo congiunto, al fine di individuare punti di convergenza sulle questioni più spinose ed efficacemente regolate dalla legge.

Il protocollo è stato sottoscritto il 7 dicembre 2021 e riguarda il settore privato. Il documento indica nel suo interno, le linee di indirizzo utili per la contrattazione collettiva e fornisce indicazioni utili sulla gestione aziendale del lavoro agile.

Si aprono quindi possibilità per modelli organizzativi più elastici e dinamici, sia per il lavoro pubblico che privato. 

Si dovranno privilegiare per il rapporto di lavoro in modalità agile, le lavoratrici nei tre anni successivi al congedo di maternità e i lavoratori con figli disabili.

La pandemia ha insegnato che lo smart working può essere utile sia per il datore di lavoro, che per il lavoratore e pone l’attenzione a problematiche, come l’iperconnessione e la regolazione della disconnessione.

Dal Corriere della Sera Economia, leggiamo che dopo le linee guida per il settore pubblico del ministro Brunetta, questi ha già iniziato (in anticipo sulla data del 31 marzo 2022) a stipulare accordi individuali sullo smart working. Vaccini e presenza sul posto di lavoro sono gli obiettivi che il ministro vuole perseguire, per limitare il lavoro da remoto e dare la massima efficienza alla macchina pubblica.