Sono ancora milioni i bambini chiusi negli istituti… le notizie che non avremmo mai voluto leggere

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Colombia: due bambini al giorno vengono abbandonati nella capitale del Paese”; “Afghanistan: scoppia mina, morti 7 bimbi”; “Nepal: elezioni in corso, ordigno ferisce tre bambini”.

Questi sono alcuni dei titoli usciti sui giornali in una sola giornata, e tutti hanno un unico, comune denominatore: le violenze e gli abusi subite dai minori, in qualunque parte del mondo.

E’ la rassegna stampa della tristezza, della sofferenza, dello sconforto: un doloroso, ma necessario ufficio quotidiano, per chi è impegnato ogni giorno a difendere e tutelare i bambini abbandonati. Per chi è in prima linea, sul campo, in missione per far valere ovunque il “diritto di essere figlio”.

Notizie che rappresentano un triste preludio alla Giornata Internazionale sui Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza, che si celebra il 20 novembre. Notizie che si rincorrono sulla rete, riportando con cadenza quasi quotidiana episodi di abusi dentro agli istituti, dove sono ancora rinchiusi milioni di minori in tutto il mondo.

E il contrasto all’istituzionalizzazione è proprio uno dei fronti più importanti su cui è impegnata Ai.Bi., Amici dei Bambini. Perché gli istituti, in un mondo ideale, non dovrebbero nemmeno esistere. Perché, in un mondo ideale, ogni figlio dovrebbe avere una famiglia. Già, in un mondo ideale. Ma questo, purtroppo, non sempre è un mondo a misura di essere umano, figurarsi di bambino.

Ecco, allora, che sulla scorta di tanti, troppi casi di violenze ai danni dei più indifesi, Ai.Bi. intende ripartire per promuovere la propria quotidiana lotta sui temi dell’adozione, dell’affido e del sostegno “senza”distanza.

Alle grigie pareti degli istituti, Ai.Bi. cerca di contrapporre da sempre la calda accoglienza di una casa. Alla solitudine dell’abbandono nella comunità educative, Ai.Bi. vuole rispondere offrendo a tanti minori fuori famiglia l’abbraccio di un padre e di una madre.

Ma perché questo sia possibile, in un paese – l’Italia – ancora indietro rispetto a temi come i diritti dell’infanzia e l’abbandono, occorre una mobilitazione perpetua, un presidio continuo e rigoroso delle istituzioni, affinché si decidano a modificare le leggi in materia di adozione internazionale e affido. Tenendo sempre il timone a dritta, nella direzione tracciata dai manifesti e dalle proposte di Ai.Bi., vere e proprie bandiere di questa quotidiana battaglia a difesa dei bambini.

Ciascuno, intanto, può fare la propria parte. Ad esempio sostenendo un bambino “senza” distanza con Ai.Bi., e contribuendo così a toglierlo da un istituto per aiutarlo a trovare una famiglia che lo accolga. Per maggiori informazioni, visitare il sito: adotta un bambino a distanza.