Svizzera: nuove norme per agevolare le adozioni

La Camera dei Cantoni svizzera ieri ha adottato tacitamente due mozioni del Consiglio Nazionale che chiedono di abbassare l’età minima dei genitori adottivi, attualmente fissata a 35 anni, e la durata della convivenza, che dovrebbe passare da 5 a 3 anni, anche al di fuori del vincolo matrimoniale.

A differenza della Camera bassa, che ha indicato in 30 anni la nuova età minima dei genitori adottivi, quella alta ha lasciato libertà al governo di fare delle proposte.

Tutti d’accordo invece sulla necessità di fare in modo che i neogenitori non siano troppo anziani quando i figli adottati raggiungono l’adolescenza.

Gli Stati hanno anche approvato una seconda mozione, presentata dalla consigliera nazionale Jacqueline Fehr (PS/ZH) che vuole permettere ai genitori che hanno dato un figlio in adozione di conoscerne l’identità, a condizione che quest’ultimo dia il suo consenso, una volta raggiunta la maggiore età.

Oggi un bambino adottato ha il diritto di conoscere il nome dei suoi genitori biologici, ma questi non possono conoscere le generalità del figlio.

La mozione Fehr fa in particolare riferimento al caso delle numerose donne che sono state collocate in istituti chiusi – definiti “educativi” – fino al 1982.

Questi internamenti sono stati pronunciati sulla base di semplici decisioni amministrative, senza l’intervento di un giudice. La gravidanza fuori del matrimonio era un motivo sufficiente. Sotto la pressione dell’istituto, molte donne hanno dato i loro figli in adozione e oggi non possono conoscerne la sorte.

 (Fonte: Rsi.ch del 10/3/2011)