Tangenti nelle adozioni internazionali: e se Renzi avesse ragione?

Michela scrive:

Io ho cercato un Ente serio che non aderisse alle mance, ma per il paese che ho scelto mi hanno detto chiaramente che lì funziona tutto così, non ti obbliga nessuno ma è facile che succeda che per un timbro o un visto ti venga fatto velocemente solo se paghi. Una mia amica ha detto che per due settimane un funzionario le ha trattenuto, senza motivo, il passaporto (per me è un sequestro di persona) e se non avesse dato una mancia sarebbe rimasta ancora là… i poliziotti stessi se vedono un macchina con due bianchi dentro senza motivo fanno una multa. Ovviamente parliamo di paesi poveri, dove a volte l’adozione viene vista solo una cosa da ricchi e se ne approfittano, senza sapere che noi qua siamo italiani poveri e che magari per quell’adozione ci siamo fatti aiutare dai parenti. Comunque anche chi ha adottato in altri paesi mi racconta che spesso è proprio il direttore dell’istituto che quand’è il momento di consegnare il bambino non si fa trovare per giorni e fa capire che magari con una mancia si potrebbe presentare.

Cara Michela,

credo sia opportuno distinguere tra “tangenti internazionali” e “mance”: c’è una bella differenza! Come giustamente lei dice, ci troviamo in Paesi poveri. Dare delle mance potrebbe dare fastidio ma così si possono accorciare i tempi di permanenza. Ci sono però Paesi e contesti che fanno altre richieste: allora gli Enti, come le coppie coinvolte, devono avere sempre presente l’eticità delle azioni messe in atto. L’obiettivo è quello di dare una famiglia ad un bambino e, per farlo, i metodi da seguire devono essere chiari e trasparenti. L’Ente deve cercare di operare con la massima eticità possibile: se poi qualche mancia deve essere data…

Un caro saluto

Irene Bertuzzi, area Formazione e Accompagnamento di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini