“Volevamo adottare, ma ci hanno massacrati! E, adesso, pensiamo alla fecondazione assistita”

Gianluigi scrive:
Stiamo facendo il percorso adottivo e ci siamo scontrati con i servizi sociali che, invece di accompagnare il nostro percorso, sono scesi in campo con un processo di valutazione della coppia tra l’altro scollegato dal percorso di adozione. La nostra relazione è negativa, basata e supportata da test opinabili. Ci aspettiamo un decreto negativo, contro cui siamo disposti a fare ricorso ma con allungamento di tempi e costi aggiuntivi. Siamo scoraggiati e stiamo pensando (e finora non l’abbiamo mai fatto) di ricorrere alla fecondazione assistita.
Il mondo dei servizi sociali e degli psicologi, così come lo abbiamo vissuto, è proprio brutto, scoraggiante, ostile, ha messo in discussione una scelta di vita profonda. Non c’è accompagnamento, ma solo giudizio e valutazione.

Caro Gianluigi:

purtroppo non siete la prima coppia, e non sarete l’ultima, a sottolineare come i Servizi Sociali invece di accompagnare il percorso verso l’adozione si ergano a giudicare in modo davvero opinabile una scelta (come giustamente dite) di vita profonda.

La scelta adottiva di una coppia va allertata e messa alla prova, è chiaro, ma non secondo un’impostazione che risponda al criterio di selezionare la coppia. Bensì, secondo un’impostazione che intenda accompagnarla e farla maturare lungo l’intero percorso.

È un problema che continuiamo a riscontrare ormai da tempo e che trova i Servizi Sociali troppo spesso sotto accusa. Sono infatti diventati organi giudicanti e non aiutano le coppie a comprendere, a capire e ad approfondire le tematiche relative all’adozione, sia internazionale che nazionale.

Non scoraggiatevi. Continuate sulla strada dell’adozione e non lasciatevi distogliere dal vostro sogno, se davvero è questo il progetto che vi siete fissati come coppia e come futura famiglia. Non dimenticate che da qualche parte nel mondo c’è un bambino abbandonato che vi sta sognando. A lui, un domani, potrete dare quell’amore di padre e di madre che tanto desidera.

Irene Bertuzzi, area Accompagnamento e Formazione di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini