Mese: Settembre 2015

Accoglienza dei minori stranieri non accompagnati: 1800 famiglie in Italia pronte ad aprire le porte di casa ma ferme al palo. Perché?

La “soluzione” dei grandi centri di accoglienza  è quella giusta? Se si ‘stipano’ centinaia o migliaia di persone in stanzoni senza le minime e basilari misure di accoglienza umana, non è inevitabile esasperare atteggiamenti non ‘consoni’? L’alternativa a queste strutture ci sono: sono i piccoli centri di accoglienza per i profughi e le famiglie per i minori stranieri non accompagnati. Ma alle istituzini sembra non interessare e 1800 famiglie pronte all’accoglienza vengono lasciate al palo. E mentre la Germania si prepara ad accogliere circa 750mila rifugiati, in Italia prolifera il business dei grandi centri. Perché?

Il dono dell’adozione con gli occhi dei bambini.Jamien “Mio fratello mangia sempre patatine, ecco perché ha l’epatite P !”

“Mio fratello mangia sempre patatine, ecco perché ha l’epatite P!”. In casa Paggi, a Recanati, il primo ad aver sdrammatizzato sul bisogno speciale di Shun Li è stato proprio il fratello Jamien, 8 anni, anche lui cinese di nascita. Shun Li, 3 anni, è arrivato in Italia la scorsa estate da Xi’An e da allora ha dimostrato sempre di essere una buona forchetta.

Libia. Dopo la morte di Gheddafi, noi famiglie di colore siamo diventate i capri espiatori di ogni delinquente

Se gli chiedi quale sia il suo sogno ora che è in Italia, Aboubacar ti guarda quasi sorpreso da quella domanda. “Il mio sogno l’ho già realizzato quasi per intero – ti spiega -: essere qui, in salvo, con mia moglie che aspetta un bambino. “Quasi per intero” perché una parte dell’impresa è ancora da compiere: riuscire a portare in Europa anche le due bambine che lui e sua moglie hanno per il momento lasciato in Guinea con la nonna paterna. Aboubacar ha 24 anni e un passato da calciatore di buon livello in Libia, fin dagli ultimi anni di Gheddafi.

Affido familiare o sostegno a distanza: appello alle famiglie italiane per non restare solamente a guardare

Gestire le migrazioni nel Mediterraneo in modo nuovo. Questa è una certezza la cui evidenza non può essere più messa in discussione e di cui si rendono sempre più conto i grandi leader europei. A poco, se non a nulla, servono i grandi centri di accoglienza che nella loro promiscuità e sovraffollamento, portano all’esasperazione i profughi che vi giungono, favorendo a volte fenomeni di illegalità. Il tutto sotto gli occhi indifesi di bambini che sempre più numerosi sbarcano sulle nostre coste. Per loro Ai.Bi rilancia il progetto Bambini in Alto mare: l’accoglienza familiare.

Adozioni internazionali. Blundo (M5S): “Lo Stato deve stare al fianco delle coppie e dei bambini”

“L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato. L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. È l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, può crescere serenamente”. Ne è certa Enza Blundo la senatrice di M5S  che ha ribadito il concetto intervenendo al convegno internazionale “Adozione internazionale in cerca di futuro”