Marocco: con il coronavirus in notevole aumento le violenze contro i bambini

La “Plateforme CDE Maroc” lancia un appello affinché venga messa in pratica una strategia di advocacy comune per contrastare le violenze sui più piccoli. Il progetto di Ai.Bi. ” Insieme per l’infanzia”.

Prosegue in tutto il mondo la lotta contro il coronavirus.

In Marocco, a causa dell’aumento dei contagi, diverse città stanno procedendo verso nuove chiusure. Una situazione non facile, che va ad incidere soprattutto sui soggetti più fragili, come i bambini vittime di violenza.

La Plateforme Convention Droits de l’Enfants Maroc ha così lanciato un appello affinché venga messa in pratica una strategia di advocacy comune per contrastare le violenze sui più piccoli.

Si chiede che la legislazione del Paese sia armonizzata con i principi generali della Convenzione sui diritti dell’infanzia (CRC), in particolare per quanto riguarda la legislazione penale, riporta il web magazine  Aujourdhui Marocco, ma anche che il Paese adotti altri strumenti internazionali per la protezione dei minori.

Già nel 2018, era stata messa in atto una strategia di advocacy per giungere ad una riforma degli articoli del codice penale applicabili alla violenza sessuale sui minori.  Oggi, l’obiettivo va oltre. Non solo adattare il codice penale in modo che sia in grado di difendere “meglio” i bambini vittime di violenza sessuale, ma anche garantire che tutta la legislazione nazionale sia in grado di proteggere i più giovani da ogni forma di violenza e di rispettare l’interesse superiore del minore in tutte le decisioni che lo veda coinvolto.

Ai.Bi. dal 1992 è in Marocco per tutelare i minori soli e in difficoltà familiare

Ai.Bi., dal 1992, svolge in Marocco la sua attività a favore dei minori soli o in difficoltà familiare, con progetti di cooperazione allo sviluppo e dal 2006 con interventi di Adozione e Sostegno a Distanza.

Il 1 febbraio 2021, Ai.Bi. Marocco in collaborazione con i centri di accoglienza per minori di Fes Meknes e l’associazione Pionieri del Cambiamento ad Oujda, ha dato il via ad un nuovo progetto: “Insieme per l’infanzia”, per poter portare il proprio aiuto nelle regioni Fes-Meknes e dell’Orientale, al confine con l’Algeria, dove il tasso di povertà soprattutto nelle zone rurali è tra i più alti del Paese.

Il progetto, che vede il cofinanziamento dell’Unione Europea, ha l’obiettivo di prevenire l’abbandono dei minori, specialmente nel periodo neonatale, la protezione e lo sviluppo dei bambini abbandonati e la sensibilizzazione della società civile all’accoglienza familiare.

Chiunque può partecipare a sostenere il progetto… Ma per realizzarlo al meglio, c’è bisogno dell’aiuto di tutti. C’è bisogno di un Sostegno a Distanza.

Con 25 euro al mese, meno di un caffè al giorno puoi aiutare Ai.Bi a realizzare numerose attività: fornire assistenza psicologica, corsi professionali di cucina e giardinaggio, nuove attività di sviluppo cognitivo-creativo come il teatro e la pittura, ai bambini abbandonati o in difficoltà familiare. Potrai inoltre assicurare alle donne che aspettano un bimbo e alle neo mamme, assistenza medica e sociale gratuita e favorire la mediazione familiare e parentale.