Adottata da piccola, cacciata di casa a 18 anni: cosa posso fare?

Carmen scrive:

Ho letto molto sulla vostra associazione e scrivo per chiedere informazioni su come agire e a chi rivolgersi in merito all’abbandono di una ragazza adottata al compimento dei suoi 18 anni. La ragazza è stata adottata da piccola da genitori con già due figli naturali e non molti anni fa il padre è morto. Compiuti 18 anni la madre l’ha cacciata di casa con violenza, i carabinieri intervenuti le hanno detto “sei maggiorenne non possiamo fare nulla”. Ora vive temporaneamente dalla suocera, è sola, è senza lavoro e non riusciamo a trovare sostegno da nessuna istituzione. A chi possiamo rivolgerci? Possibile che compiuti 18 anni non c’è nessuna forma di tutela? Grazie mille.

Carissima Carmen,

La ringrazio della fiducia riposta nell’associazione, pur dovendo premettere che tecnicamente “minore” è chi ha meno di 18 anni e quindi purtroppo Ai.Bi. non può aiutare concretamente quella ragazza se non lavorando per la diffusione di una maggiore consapevolezza, anche culturale, dei problemi legati all’abbandono.

La storia che ci racconta è triste perché ogni persona che ha subito un abbandono nell’infanzia porta con sé una ferita che è soggetta facilmente a riaprirsi nel caso in cui si vivano delusioni legate ad un nuovo abbandono, al tradimento di quel patto che prevedeva la cura indiscutibile e a tempo indeterminato da parte di adulti come se si trattasse di veri genitori. Questo il motivo per cui, se ci fosse spazio per una riconciliazione fra la ragazza e la madre, si dovrebbe fare tutto il possibile per ricostruire quel legame in qualche modo al momento logorato.

Purtroppo però costringere qualcuno ad “amare”, e quindi a non “abbandonare” le cure verso un figlio, non è possibile per legge né è realizzabile dall’associazione.

Considerando gli aspetti più pratici della vita della ragazza, va detto, da un punto di vista generale, che anche per gli adulti esiste il diritto di essere mantenuti dai genitori: infatti, l’obbligo di mantenere il figlio non autonomo per i genitori è un obbligo che è previsto dalle norme del codice civile. Dunque in generale i ragazzi anche maggiorenni possono fare causa dinanzi a un tribunale civile contro i genitori che li hanno “abbandonati” e, dimostrando che non sono economicamente autosufficienti, possono ottenere che i genitori li mantengano. L’obbligo di mantenimento per i figli maggiorenni è stato dichiarato dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 1830 del 26 gennaio 2011) anche a favore dei “figli” che siano sposati, purché si tratti di studenti universitari e di persone che non hanno ancora raggiunto una propria indipendenza economica per motivi non dipendenti dalla loro volontà.

Rispetto al caso di cui Lei mi ha dato qualche elemento, se la ragazza è stata in effetti legittimamente adottata, alla morte del padre potrebbe avere ereditato qualcosa. Si potrebbero quindi fare alcune valutazioni sotto questo aspetto. Rispetto all’episodio della madre che l’ha cacciata da casa, non posso pronunciarmi senza conoscere i dettagli del caso: molto strano l’intervento dei Carabinieri che si potrebbe spiegare solo con qualche episodio di violenza che esula un po’ da semplici incomprensioni fra genitori e figli.

Speriamo di essere stati comunque di qualche aiuto.

Enrica Dato

Ufficio Diritti dei Minori di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini