Adozione. “Se si dà disponibilità per bambini special needs, poi  non si verrà più abbinati a casi normali?”

Le schede che arrivano dai Paesi stranieri, infatti, possono essere incomplete e scarne di informazioni mediche e psicologiche, non di rado redatte da personale non sanitario, quindi mancanti di eventuali diagnosi o della rilevazione di sindromi o problematiche specifiche, riscontrabili solo al momento dell’arrivo in Italia

Negli ultimi anni, l’accoglienza di minori special needs ha assunto particolare rilevanza nello scenario dell’adozione internazionale.

I minori special needs

Si tratta di bambini con un’età avanzata (pari o superiore ai 7 anni di età), che presentano una qualche problematica sanitaria e/o disabilità, fanno parte di gruppi di due o più fratelli, hanno vissuto esperienze sfavorevoli che possono dare luogo a funzionamenti psicologici e comportamentali particolarmente problematici.

Guidare gli aspiranti genitori alla consapevolezza

È indubbio, che la realtà dei bambini adottabili è, attualmente, più vicina alla categoria special needs. Assume, così, particolare importanza guidare gli aspiranti genitori adottivi a maturare una giusta consapevolezza delle specificità dei bambini che accedono ai canali dell’adozione, per non alimentare speranze irrealistiche relative all’accoglienza di bambini “sani e molto piccoli”.
Oggi, non dare disponibilità all’adozione di bambini special needs significa prepararsi a sostenere lunghi tempi di attesa e non è sufficiente a mettersi al riparo dall’eventualità che i figli che si accoglieranno presentino un bisogno speciale.

Le informazioni incomplete dai Paesi stranieri

Le schede che arrivano dai Paesi stranieri, infatti, possono essere incomplete e scarne di informazioni mediche e psicologiche, non di rado redatte da personale non sanitario, quindi mancanti di eventuali diagnosi o della rilevazione di sindromi o problematiche specifiche, riscontrabili solo al momento dell’arrivo in Italia.
Il percorso pre-adottivo, quindi, deve essere pensato in modo da fornire agli aspiranti genitori una fotografia il più possibile realistica della realtà adottiva, per guidarli nella comprensione delle specificità dei bambini, accompagnarli ad approfondire le proprie motivazioni e far emergere le risorse da mettere in campo sul piano dell’accoglienza di “bambini reali”, accrescendo la consapevolezza del cammino intrapreso.

In quest’ottica, esprimere e dettagliare le caratteristiche e necessità speciali cui ci si sente pronti a dare risposta diviene importante ai fini di un’adeguata preparazione, ma candidarsi all’adozione è soprattutto dichiarare la disponibilità ad accogliere un bambino che è molto più della somma dei suoi bisogni speciali. I bambini, infatti, hanno una storia, delle qualità e una dimensione personale che li rende unici e li definisce, aspetti, questi, che richiedono da parte delle coppie un impegno di sintonizzazione emotiva, che diviene possibile solo se l’immagine pensata del bambino ideale lascia spazio a quella del bambino reale, portatore di un profondo bisogno di famiglia cui dare risposta.

Marcella Griva, Psicologa e psicoterapeuta di Ai.Bi.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati