Belletti (Cisf): “Il Governo non si dimentichi di investire sulla famiglia!”

“La legge di Bilancio ha già stanziato 3 miliardi per il 2021 e 6 miliardi per il 2022, ma queste cifre non bastano”.

Lo attendevamo già da un po’. L’iter sembrava ben avviato.  Il via libera ormai era atteso per il mese di luglio. Ma ora, con il nuovo governo, cosa accadrà al nuovo assegno unico per le famiglie?

La legge di Bilancio ha già stanziato 3 miliardi per il 2021 e 6 miliardi per il 2022, ma queste cifre non bastano: l’assegno unico diventerà infatti misura strutturale definitiva solo dopo aver riorganizzato l’intero sistema di sostegni economici ai figli oggi esistente, troppo frammentato e disuguale – sottolinea Francesco Belletti, direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) in un articolo realizzato per Famiglia Cristiana –  Solo allora, per esempio, anche i genitori liberi professionisti o con partita IVA potranno finalmente usufruire di un sostegno economico stabile e congruo per i propri figli, diritto che era finora garantito solo ai lavoratori dipendenti”.

La conferma dell’assegno unico sarebbe un ottimo punto di partenza per il sostegno ai nuclei familiari, ma non basta, serviranno anche altre misure a favore delle famiglie, come investimenti per gli asili nido o per la conciliazione famiglia e lavoro ma soprattutto, commenta Belletti: “Servirà un contesto sociale, economico e culturale in cui la nascita di un figlio tornerà a essere soprattutto una gioia, e non una preoccupazione”.

Siamo convinti – conclude il direttore Cisf – che anche Mario Draghi, grazie alla sua preziosa e indiscussa esperienza europea, condivida l’idea che ogni sostegno alla famiglia non sia spesa assistenziale, ma investimento sul futuro”.