Bolivia. “Come sarà la mia vita fuori dall’orfanotrofio?”

È la domanda che si sono posti 13 adolescenti dell’orfanotrofio Félix Méndez Arcos con gli occhi chiusi e la musica di fondo. Le attività di Ai.Bi. per preparare i giovani careleaver a vivere autonomamente al compimento del 18 anno di età

Il 13 aprile si è svolto il workshop Preparazione per la vita autonoma, con la partecipazione di 13 adolescenti del Centro di accoglienza Félix Méndez Arcos.

Il laboratorio

La giornata è iniziata con una dinamica di presentazione, in cui i ragazzi hanno dimostrato la propria abilità e destrezza nel gioco.
Poi è proseguito con il momento di riflessione “gli ultimi giorni di permanenza nel Centro di accoglienza”, che aveva lo scopo di immaginare per un istante la vita fuori dall’istituto, con gli occhi chiusi e la musica di fondo. Il formatore ha letto un testo, nel quale venivano ricordati alcuni momenti trascorsi nel Centro, gli amici dell’istituto e della scuola, gli educatori che sono stati una guida e un sostegno, le equipe multidisciplinari, i momenti felici e i momenti tristi.

Come sarà la mia vita fuori dall’orfanotrofio?

Se vengono in mente questi ricordi, è perché stanno per compiere 18 anni ed è il momento di rendersi indipendenti e la domanda ricorrente è: “Come sarà la mia vita fuori dall’orfanotrofio?”.
Molti giovani si fanno questa domanda e questa riflessione è servita per iniziare pensare a un progetto di vita e ai meccanismi che servono per affrontare una vita autonoma.
Successivamente è stato proiettato un video che introduce la tematica e che spiega perché è necessario lavorare in un progetto di vita, a cosa serve, le sue componenti e la sua importanza per la vita indipendente. I ragazzi hanno lavorato in gruppi rispondendo ad alcune domande del formatore, partecipando in maniera attiva.

La testimonianza

Per finire è stata data la parola a un ragazzo che è appena uscito da un Centro di accoglienza, che ha spiegato le difficoltà che sta affrontando, come avere un tetto sulla testa o se continuare a studiare o iniziare a lavorare.
È sempre stato un ottimo studente e ha vinto una borsa di studio nella prestigiosa Università Cattolica Boliviana e durante il primo anno ha ottenuto una buona media.
Ha ringraziato di aver ricevuto una formazione in gastronomia, grazie alla quale può fare delle torte con cui pagarsi gli studi. E soprattutto di avere una sorella che lo sta aiutando, perché non sa come sarebbe stato il suo processo di autonomia senza di lei.

La partita di calcio

Finito il corso, i ragazzi si sono cimentati in una partita di calcio, nel campetto del Centro dove il formatore e l’autista di Amici dei Bambini li stavano aspettando per formare le squadre. Alcuni ragazzi hanno giocato scalzi, altri in sandali, ma anche così gli adulti non sono riusciti a stare al loro livello.
Nel frattempo alcuni compagni aiutavano ad accendere il fuoco sotto la griglia. Dopo la partita tutti hanno mangiato di gusto, felici della giornata trascorsa.
A nome di tutti, il formatore ha ringraziato Amici dei Bambini per aver reso possibile questa attività.

Il tuo aiuto per i bambini della Bolivia

Chiunque può sostenere le attività di Ai.Bi. in Bolivia per garantire il diritto di tutti i minori a crescere in una famiglia che li ami. Lo si può fare attraverso una donazione libera oppure, aderendo al progetto di Ai.Bi. Adotta a Distanza un orfanotrofio in Bolivia, per farlo bastano 25 euro al mese, meno di un caffè al giorno!