Buone notizie: una grande novità dalla Cina per le adozioni internazionali

Il presidente di Amici dei Bambini, Marco Griffini: “Questa è la dimostrazione pratica che la crisi delle adozioni internazionali non è dovuta alle politiche degli stati esteri, ma all’atteggiamento del nostro Governo”

La Cina rende più trasparenti le adozioni internazionali. Il China Center for Children’s Welfare and Adoption (CCCWA), autorità centrale dedicata, ha infatti comunicato di aver variato la procedura di abbinamento per i bambini nonspecial focus”. Mentre, in precedenza, i bambini non special focus e i bambini special focus venivano pubblicati sul portale del CCCWA una volta al mese in un giorno e in un’ora prefissati, lasciando alla velocità di blocco del singolo ente la possibilità per lo stesso di “conquistarsi” il bambino, ora tale procedimento sarà lasciato per i soli bambini special focus. Per i bambini non-special focus invece l’Autorità Centrale invierà a tutti gli enti un elenco di bambini con le corrispondenti schede e saranno gli enti a proporre per ogni bambino una famiglia; a prevalere, sarà la famiglia da più tempo registrata presso il CCCWA. Una procedura più trasparente, quindi, che elimina quelle “competizioni” tra enti autorizzati di tutto il mondo che si verificavano in precedenza.

“Questa importante novità che viene oggi dalla Cina – spiega il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, ente autorizzato all’adozione internazionale nato oltre trent’anni fa da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, Marco Griffini è una ulteriore conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, che la crisi che ha colpito l’adozione internazionale in Italia non è determinata, come erroneamente da molte parti viene sostenuto, dalla posizione di molto stati esteri contrari alla adozione internazionale o che hanno introdotto politiche restrittive. Tutt’altro: oggi la Cina, ieri l’Ucraina, che si è vista purtroppo rinviare l’appuntamento per sottoscrivere un accordo bilaterale a causa della momentanea mancanza di un interlocutore politico… Pensiamo poi alla Colombia, che da due anni attende risposte alla proposta di collaborazione sulle vacanze pre-adottive”.

“La responsabilità – prosegue Griffini – sta quindi nell’ atteggiamento del nostro Governo, che non solo deve credere nella potenzialità della adozione internazionale, dando pronte risposte, ma deve inserirla finalmente nella propria politica estera. Solo così, cioè rispondendo e collaborando con le istanze dei Paesi di origine, si potrà rilanciare realmente l’adozione internazionale”.