Cambogia:Ancora evacuazioni forzate nelle municipalita’di Phnom Penh

Ancora evacuazioni forzate nelle municipalita’di Phnom Penh Ieri la pacifica comunita’di Borei Keila e’stata fatta evacuare. Gli abitanti appartenenti a questa comunita’ non hanno titoli sui terreni dove hanno costruito le loro case, ma quante sono le persone comuni in cambogia che hanno la possibilita’di possedere un terreno? Sono state piu’di 300 le famiglie che si sono viste radere al suolo la casa, radere al suolo una vita di lavoro e risparmi. Piu’di trenta persone, incluse donne e bambini, durante la manifestazione di protesta sono state spinte e trascinate all’interno di un autobus che le ha trasportate presso il centro detentivo di Sprey Speu . Kim Sakmony, 63 anni , raggiunto telefonicamnete da un giornale ha testimoniato: “la polizia ci ha caricati e tirati sull’autobus come se fossimo maiali”, “ci hanno minacciato dicendoci che ci avrebbero picchiato se non avessimo smesso di piangere”. Questi centri sono essenzialmente un luogo di detenzione extragiudiziale, che le autorità usano per mettere via i cittadini classificati indesiderabili o scomodi. Il presidente della Lichado, Naly Pilorge,ha affermato che la detenzione degli abitanti e’illegale e scioccante e che faranno di tutto per farli rilasciare. Gli abitanti di Borei Keila hanno rifiutato di stabilirsi negli alloggi mal attrezzati messi a disposizione a circa 45 km dalla citta’. La loro volontà e’continuare a premere la Phanimex, società privata che possiede la terra, per onorare l’accordo del 2003 che metteva a disposizione delle famiglie nuovi alloggi in caso di necessita’di utilizzo del terrano da parte della societa’.