Coronavirus. Ragazzino di 13 anni costretto a passare le notti in macchina per evitare di contagiare la famiglia

L’abitazione dove vive, costituita solo da una cucina, un bagno molto piccolo ed un altro locale, è troppo angusta per permettere al ragazzino di trascorrere i 14 giorni di isolamento.

La pandemia da coronavirus non accenna ad allentare la sua morsa toccando trasversalmente ogni fascia della società, perché la salute è un bene di tutti. Ma come purtroppo capita spesso sono i più vulnerabili a dover sopportare il peso delle maggiori difficoltà.

Come è accaduto a Perugia, dove un bambino di 13 anni, risultato positivo al tampone è stato costretto a trascorrere parte della quarantena dormendo in automobile per non contagiare il resto della famiglia, composta da mamma, papà, una sorellina di 9 anni ed un fratellino di due.

L’abitazione dove vive il bambino è infatti costituita solo da una cucina, un bagno molto piccolo ed un altro locale, troppo stretta per permettere al piccolo di trascorrere i 14 giorni di isolamento in casa senza il rischio di contagiare tutta la famiglia.

Il papà del bambino pur di non lasciare da solo il figlio è rimasto costantemente accanto all’autoveicolo, seppur con attenzione, per non contagiarsi e perdere la possibilità di trovare qualche occasione di lavoro come imbianchino e sfamare così la sua famiglia, anche se racconta, in questo periodo il lavoro scarseggia. Gli portava da mangiare, gli faceva compagnia. Il bambino dormiva con il motore accesso per scaldarsi la notte e leggeva i giornali di sport per far trascorrere il tempo.

L’uomo aveva provato a cercare una stanza per suo figlio, ma senza un contratto di lavoro e con  tre mesi di caparra anticipata l’impresa è risultata impossibile.

L’assessore alle Politiche sociali del Comune del capoluogo umbro Edi Cicchi, venuta a conoscenza della vicenda si è subito attivata per risolvere la situazione e pochi giorni fa la buona notizia: l’assessore ha comunicato all’ANSA che l’adolescente sarà trasferito con uno dei genitori al Covid hotel Villa Muzi di Città di Castello per trascorrere lì l’ultimo periodo di isolamento.