In Marocco, il bilancio si fa “a misura” di bambino

Al via la formazione certificata di una trentina di rappresentanti dei dipartimenti ministeriali interessati da questo processo. Un importante  passo in avanti verso l’attuazione del Patto nazionale per l’infanzia entro il 2030.

Adottare un bilancio sensibile ai bambini e mettere in atto progetti innovativi e strutturali a favore dei minori. È questo l’innovativo obiettivo del Marocco, divenuto uno dei primi territori al mondo a decidere di adottare un budget “sensibile” ai più piccoli.

A renderlo noto è L’Economiste.

“Il lavoro di implementazione del progetto ha appena raggiunto una tappa importante  – riporta il web magazine – con la formazione certificata di una trentina di rappresentanti dei dipartimenti ministeriali direttamente interessati da questo processo.

Realizzata da Oxford Policy Management (OPM), questa formazione ha permesso di dotare i partner nazionali interessati degli strumenti e di sensibilizzarli su questo tema per garantire dei budget più efficaci, efficienti ed equi per i bambini, secondo le parti interessate (Ministero delle finanze, UNICEF Marocco e l’Osservatorio nazionale per i diritti del bambino ONDE).

Una collaborazione che rappresenta un importante passo in avanti verso l’attuazione del Patto nazionale per l’infanzia entro il 2030, siglato in occasione del 16° Congresso nazionale sui diritti dell’infanzia nel novembre 2019.

Un intermediario sociale per aiutare i giovani care leavers marocchini

In Marocco continua anche l’attività di Ai.Bi. a sostegno dell’infanzia sola, abbandonata o in difficoltà familiare,  attraverso la realizzazione di progetti innovativi portati avanti a favore dei minori più vulnerabili.

Proprio con l’obiettivo di aiutare i giovani “care leavers” marocchini, questo il nome con cui sono chiamati i minori, che, per raggiunti i limiti di età, stanno per uscire dai programmi di protezione istituzionale, Ai.Bi. sta portando avanti un progetto di formazione per 25 “intermediari sociali”.

Il progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo e della Famiglia marocchino, ha l’obiettivo, nello specifico, di formare “educatori” laureati in scienze sociali, psicologiche o scienze dell’educazione e con un biennio, almeno, di esperienza alle spalle, che possano accompagnare i giovani care leavers (dai 16 ai 18 anni) nel  passaggio alla vita adulta e all’autonomia.

Contribuisci anche tu a portare avanti questo importante progetto dedicato ai minori marocchini più vulnerabili. Grazie al Sostegno a Distanza25 euro al mese, per te meno di un caffè al giorno, per loro LA VITA, puoi farlo!

Aiuta Ai.Bi. ad accompagnare i giovani care leavers del Marocco verso il sogno di un futuro migliore.