L’inutile provocazione di una Madonna con la barba: l’immediata smentita dell’Unione Europea

Non ha nessun ruolo di “ambasciatore” l’influencer che si è fatto ritrarre come la Madonna con il bambino, con barba e baffi. È solo un gratuito pugno allo stomaco di chi crede. E di chi pensa che proprio l’immagine, originale, di quella “sacra famiglia” sia il più alto simbolo di accoglienza e di inclusione della storia

Lo “schieramento” che scatta immediato in questi casi non fa mai bene a inquadrare la situazione: appena è iniziata a circolare l’immagine di Riccardo Simonetti, influencer ben noto in Germania, che sulla copertina della rivista Siegessäule è stato ritratto come una Madonna con bambino con barba e baffi, sono arrivate le reazioni sdegnate da parte di tutti coloro da cui ci se le aspettava, e c’è stato un sostanziale silenzio da tutti quelli… da cui ci si aspettava il silenzio.
Immediata è stata anche la reazione di rincarare lo sdegno perché la “provocazione” arrivava da un ambasciatore presso il Parlamento Europeo dei diritti LGBTQ, ruolo che, effettivamente, Simonetti riporta sul suo sito internet, ma che è stato prontamente smentito dalla stessa Unione Europea, che ha sottolineato come Simonetti non sia in alcun modo un “ambasciatore”, ma semplicemente uno degli influencer che vengono informati su alcune decisioni approvate dal parlamento, in modo che questi informino a loro volta il proprio seguito di pubblico.

Se la “provocazione” diventa un insulto gratuito

Questa polemica sul ruolo di Simonetti, così come la sottolineatura dell’Europa sul fatto che il suo ruolo non sia non solo in alcun modo “ufficiale” ma anche assolutamente non retribuito, è più che comprensibile, ma rischia di far deragliare la discussione su binari già noti e su “prese di posizioni” che, come sempre succede in questi casi, non fanno che radicare ancor più ciascuno sulle proprie posizioni.
Capiamoci, la reazione “choc” è inevitabile, ma è sicuramente anche quello che lo stesso Simonetti cercava: posare vestito come la Vergine Maria, con barba, baffi e uno pseudo San Giuseppe accanto con l’espressione da attore di fotoromanzi, non può avere altro motivo se non quello di suscitare “facili” polemiche. E soffiare sul fuoco, in un certo senso fa proprio il gioco di Simonetti.
L’Europa, con la scelta di Simonetti, c’entra ben poco. E, arriviamo a dire, c’entrerebbe poco anche se Simonetti fosse effettivamente un ambasciatore con qualche ruolo rappresentativo per il seguito di chi vuole sentirsi rappresentato da lui. Il problema vero è scegliere di provocare in una maniera così sfacciata e così facile. Scegliere di puntare su un’immagine che non solo è sacra per tantissime persone, ma che proprio nel suo messaggio di fondo è la rappresentazione della più totale e universale accoglienza. Scegliere di schierarsi dalla parte di un del tutto arbitrario “giusto” che si costruisce non con il gesto in sé, ma già proiettandosi come “vittima” delle reazioni inevitabilmente arriveranno.

La Madonna con la barba è un pugno allo stomaco scagliato per fare male

Qual è il motivo per scegliere di posare in un’immagine del genere se non quello di provocare gratuitamente? Davvero Simonetti può pensare che questa performance, perché a tutti gli effetti solo di una performance si tratta, possa in alcun modo aggiungere qualcosa prima di tutto alle discussioni che, a detta sua, gli stanno tanto a cuore?
L’immagine della Vergine Maria con la barba e i baffi è solo un pugno volontario nello stomaco di chi crede e di chi, anche non credendo, ha comunque a cuore la rappresentazione di una “sacra famiglia” che certo non ha mai fatto del male a nessuno.
Sarebbe bello rispondere come Dante con un laconico “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, ma in tempi di social e comunicazioni virali e immediate questa è una risposta sempre più difficile. Oltre al fatto, ancora più importante, che quel pungo totalmente gratuito a tanti può avere fatto, comprensibilmente, male! E questo dovrebbe essere il vero fulcro della discussione.