Kiev: quali possibili risposte per il minore disabile abbandonato?

(Kiev) Lo staff locale ha organizzato un incontro di due giorni su un tema tanto delicato quanto “in ombra” nel paese: le possibili risposte per il minore disabile abbandonato.

Le due giornate hanno riunito varie realtà attive nel campo della protezione dell’infanzia abbandonata disabile come: ONG e fondazioni di genitori con bambini disabili accolti o figli biologici disabili, in particolare cerebrolesi; rappresentanti statali come servizi sociali e servizi per minori della città di Kiev; rappresentanti di fondazioni di beneficenza di altre regioni d’Ucraina.

È stato evidentemente discusso e riportato in esempi reali il sostegno che offre lo Stato alle famiglie con figli disabili, aiuto che neanche da lontano permette né ai beneficiari diretti, né a quelli indiretti di avere la serenità di una vita normale. E’ stato difficile discutere dell’accoglienza nelle famiglie ucraine di bambini disabili abbandonati in quanto non c’è ancora una base legale teorica e pratica che regolamenti il diritto ad una famiglia di questi minori, rimanendo sempre “gli ultimi tra gli ultimi abbandonati”.

Nonostante le varie difficoltà, sono le ONG e fondazioni a ricordare che questi bambini esistono. Un’esperienza ricca di sostegni è stata portata dal rappresentante della fondazione di beneficenza “Bambini di Zaporojie”, Pavlov Albert. Sono riusciti a portare “la luce” in un orfanotrofio di bambini disabili della regione che si trovava non solo lontano dalla civiltà, ma lontanissimo dalle condizioni normali di una vita elementare. Albert è padre accogliente di un bambino disabile.

Dalla Casa del Bambino della città di Harkov è arrivata la notizia che proprio ultimamente c’è stato il prima caso di adozione nazionale di una piccola bambina Down.

Una notevole importanza per lo scambio d’esperienza hanno avuto le testimonianze portate dall’Italia dai 2 rappresentanti: AIAS, Bologna ONLUS – Carlo Ciccaglioni e Nadia Alborghetti – madre di due figli disabili. È stato un esempio forte che ha dimostrato come i minori disabili possono avere una vita serena come ogni altro bambino sano.

Sia l’incontro di conoscenza tra i partner di progetto del primo giorno, sia la tavola rotonda del secondo giorno si sono svolti nell’ambito del progetto co-finanziato dalla regione Emilia Romagna “Promozione dell’accoglienza del minore abbandonato: base sostenibile per i percorsi di de-istituzionalizzazione”.

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