Lampedusa: famiglie accoglienti, un esempio da seguire per dare un domani ai giovani migranti

misnaDall’avvio dell’operazione Mare Nostrum non si è mai arrestato il grande afflusso di migranti in arrivo sulle coste siciliane. L’operazione  si occupa di soccorrere i migranti direttamente in mare e portarli nei porti più vicini della Sicilia. Ma una volta sbarcati sulla terraferma, moltissimi di loro fanno perdere le proprie tracce.

L’unica differenza rispetto a prima è che nessuno è più arrivato a Lampedusa. Il centro di accoglienza è tuttora chiuso per via di lavori di ripristino di alcuni padiglioni e con ancora l’incertezza riguardo alla nuova gestione.

Nonostante da mesi sull’isola non arrivino migranti, rimane però sempre il desiderio di semplice accoglienza di alcune famiglie che hanno dato disponibilità all’affido di uno dei tantissimi minori non accompagnati arrivati fino a oggi. Lampedusa è purtroppo anche un simbolo di dolore ma è soprattutto emblema di grande umanità e forte tradizione di accoglienza.

È la famiglia Maggiore, una delle prime ad aver avuto in affido un Misna, a farsi portavoce di questa richiesta e a spingere le altre famiglie ad aprirsi a questo straordinario incontro.  “Non posso non essere grato ad Amici dei Bambini, per quello che ha fatto per me e la mia famiglia – riferisce il signor Maggiore –: ho sempre fatto presente a tutte le istituzioni questo nostro desiderio di dare affetto, attenzioni, una casa, a uno di questi ragazzi che da più di vent’anni vedo arrivare impotente sulle nostre coste. E solo attraverso il progetto Bambini in Alto Mare ho avuto da gennaio la grazia di sperimentare quest’amore”.

“Quello che io – continua il signor Maggiore – assieme a mia moglie e alle mie due figlie stiamo facendo per questo ragazzo è nulla rispetto alla gioia e alle soddisfazioni che ha portato nella nostra vita. Ascoltate la loro richiesta di aiuto e chi può faccia qualcosa, anche nel suo piccolo”.

Per il momento sono 11 le famiglie lampedusane che hanno aderito al progetto e partecipato agli specifici percorsi maturativi organizzati da Amici dei Bambini grazie a un accordo con il Comune di Lampedusa e Linosa. Si aggiungono alle 1.200 disponibilità arrivate da tutta Italia, ma per una piccola isola già questo è un grande segnale che l’accoglienza giusta per i minori è quella familiare, sicuramente più idonea ai loro bisogni e una possibile alternativa ai centri.

Se altre famiglie seguiranno il loro esempio molti di questi Misna potranno essere veramente “salvati” e non solo perché soccorsi da una nave militare che una volta a terra li abbandona a un destino incerto. A quei tanti ragazzi, ai quali non è permesso di crescere dignitosamente nel proprio Paese, a causa di guerre e dittature, deve essere data la possibilità di essere accolti in una famiglia che temporaneamente si prenderà cura di loro.

Ai.Bi. fa proprio questo: garantisce un’accoglienza più giusta e idonea alla loro età. Lampedusa, allora, sarà finalmente nominata dai media solo per le sue bellezze naturali e per le straordinarie qualità umane dei suoi abitanti. Tutto il resto apparterrà al passato.

Amici dei Bambini è alla continua ricerca di famiglie disposte ad accogliere in affido temporaneo qualcuno dei minori stranieri non accompagnati che sbarcano sulle nostre coste e che hanno diritto a un’accoglienza davvero a misura di bambino. Per saperne di più, visita la pagina del progetto Bambini in Alto Mare.

 

(dalla nostra inviata a Lampedusa: Maria Veronica Policardi)