Migranti, passo avanti decisivo per l’affido dei minori stranieri non accompagnati. Zampa (Pd): “Entro fine anno la legge potrà essere all’esame del Senato”

zampaUn passo avanti decisivo verso la regolamentazione dell’affido famigliare per i minori stranieri non accompagnati è stato fatto mercoledì 5 ottobre. La commissione Affari Costituzionali della Camera ha votato una novantina di emendamenti al disegno di legge che ridisegna il sistema di accoglienza per i giovani migranti che giungono da soli sulle nostre coste. Il ddl era stato presentato a ottobre 2013 dalla deputata del Partito Democratico Sandra Zampa, ma da allora il suo iter è stato lentissimo, rimanendo bloccato per anni. Nel frattempo, l’emergenza costituita dai minori stranieri non accompagnati ha fatto registrare dati sempre più drammatici: nel 2015 ne sono sbarcati 11.921 – 1.385 in più rispetto al 2014 – e nel 2016, fino al 26 settembre, ne erano già arrivati 18.400, la quasi totalità dei 20.600 migranti minorenni giunti via mare. Il sistema di accoglienza messo in atto finora dalle istituzioni italiane si è rivelato palesemente inefficace, come dimostra anche il numero enorme di ragazzi che sono scappati dai centri in cui erano ospitati, facendo perdere le proprie tracce: 6.135 solo nel 2015, come riferito a inizio agosto di quest’anno dal ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Ma ora si intravede finalmente la fine del tunnel di una legge che intende garantire loro un’accoglienza autenticamente a misura di minore. È stato infatti avviato l’esame degli emendamenti presentati a fine settembre al nuovo testo base del ddl. Questo, elaborato ad agosto, ha recepito le indicazioni derivanti dal altri provvedimenti in materia di accoglienza di migranti soli under 18 e le osservazioni legate alle questioni di copertura finanziaria che avevano fermato il percorso di approvazione della legge.

“Abbiamo votato una novantina di emendamenti – spiega la relatrice della legge, Barbara Pollastrini (Pd) -: 4 articoli sono stati accantonati per un ulteriore approfondimento, ma a metà della settimana prossima credo che avremo concluso l’iter in commissione”. Ottimista anche la prima firmataria del ddl: Credo che entro la fine dell’anno potremo arrivare a Palazzo Madama. Il problema è che oggi o fra 2 mesi sarà comunque tardi, per tutto quello che potevamo evitare a questi minori che sono vittime innocenti, dice Zampa.

Nello specifico, la legge delinea un percorso strutturato che individui con precisione le responsabilità tra istituzioni e soggetti preposti all’accoglienza, che permetta una verifica dei risultati e che assicuri trasparenza e qualità delle strutture. In concreto, il nuovo testo base prevede che le operazioni di identificazione dei minori stranieri non accompagnati debbano concludersi entro 10 giorni e il termine massimo del loro trattenimento  nelle strutture di prima accoglienza sia ridotto da 60 a 30 giorni. Si ribadisce inoltre che le strutture destinate ai minori debbano essere diverse da quelle degli adulti. E soprattutto, all’articolo 7, si prevede che “gli enti locali promuovano la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per favorire l’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, in via prioritaria rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza”.

Si tratta di una legge ampiamente attesa, come ha sottolineato la stessa Pollastrini, da associazioni impegnate nell’accoglienza dei migranti, tra cui Amici dei Bambini – che dal 2013, con la sua campagna Bambini in Alto Mare promuove l’affido familiare dei minori stranieri non accompagnati -, dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) e soprattutto dai minori. Lo dimostra anche il contributo positivo fornito alla discussione in Commissione da parte di quasi tutti i gruppi politici. Novità positive anche dal punto di vista delle risorse in campo. “Il nuovo assetto finanziario sembra consentire la copertura della legge, tanto più alla vigilia della legge di bilancio”, afferma Pollastrini.

 

Fonte: Vita