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Appello dalla direttrice dell’orfanotrofio: “Venite ad adottare gli orfani di Haiti”

“I piccoli già affidati ad europei, americani e canadesi lascino Haiti come rifugiati o con uno status di emergenza”: è questo l’appello disperato di Dixie Bickel, direttrice dell’orfanotrofio “God’s Littlest Angels”. I documenti per le adozioni sono andati distrutti. “Non c’è modo per i parenti di poterli riconoscere, non esiste nessun tipo di sistema che renda possibile un riconoscimento”.

Un piano straordinario per gli orfani di Haiti

Il dramma nel dramma: è quello dei bambini di Haiti ai quali il terremoto ha tolto tutto. Neanche gli orfanotrofi sono rimasti in piedi, per questo il presidente della Commissione per le adozioni internazionali (CAI) Carlo Giovanardi ha parlato di un grande piano di adozioni, successivo ad un censimento che serva a capire quanti sono i bambini sopravvissuti ad Haiti dopo il sisma e soprattutto quanti di essi siano rimasti completamente soli al mondo.

Una lista di attesa all’insegna della trasparenza

Nel 2010 rinasce e si rinnova la parte dedicata all’adozione internazionale del sito, arricchendosi di informazioni e contenuti con la nuova e aggiornata sezione “lista di attesa”. Per garantire maggiore chiarezza e rendere ancora più trasparenti le fasi dell’iter adottivo, si potranno visualizzare le informazioni relative al contesto socio-politico dello stato e le sue caratteristiche.

La mia Prima Comunione: un regalo davvero significativo

Per una ricorrenza speciale, la Prima Comunione, Giulia non ha ricevuto il solito braccialetto d’oro o una penna d’argento ma un regalo significativo: un’adozione spirituale. Ha così scoperto l’amicizia di Ermeline, una bambina congolese ospite di uno dei Centri in cui lavora lo staff di AiBi a Kinshasa.

Un buco da 50 milioni

Un esercito di bambini invisibili: quasi 51 milioni che non hanno nessun diritto perché non sono mai stati registrati a un’anagrafe. Un buco che inghiotte le vite di 22 milioni di bambini in Africa, 28 in Asia, 1,3 milioni in America Latina e Caraibi e 400mila nell’ex blocco comunista. Lo riporta oggi un interessante reportage pubblicato sul Venerdì di Repubblica.

Nuova rubrica delle adozioni: é arrivata la cicogna

Una nuova rubrica per conoscere le storie delle famiglie che hanno adottato un bambino e seguire, di volta in volta, la cicogna che compare e “viaggia” sul sito di AiBi nel momento esatto in cui un figlio adottivo entra a far parte della sua famiglia. Anna è la prima bimba arrivata nel 2010; con i suoi genitori è da poco rientrata dalla Federazione Russa.

Haiti: il Paese in cui i bambini nascono già ultimi

Sono salvi i 600 bambini ospiti dell’unico orfanotrofio di Haiti, situato lontano dall’epicentro del sisma; lo riferiscono le fonti locali delle associazioni presenti nel Paese. Padre Rick Frechette, sacerdote e medico in prima linea, direttore di Nuestros Pequenes Hermanos Haiti sta coordinando i soccorsi con il suo staff locale per portare un aiuto ai bambini colpiti dal terremoto.

Nepal: CNFN risponde alla richiesta di maggiore trasparenza

Il Child NGO Federation Nepal (CNFN) – organismo per la protezione dell’infanzia nepalese composto da rappresentanti delle istituzioni, direttori degli orfanotrofi e delle ONG – ha risposto all’appello promosso dall’Ambasciata tedesca in Nepal insieme ad altri 12 rappresentanze occidentali – tra cui l’Italia – per fare chiarezza sui problemi dell’adozione internazionale.

Happy Mais è diventato il gioco della Befana

E’ stato l’Happy Mais il gioco più richiesto e regalato insieme alla calza della Befana. Un successo inaspettato per il prodotto solidale ed ecologico presentato nella vetrina del negozio online AiBiShop, pensato e realizzato appositamente per i bambini e le loro famiglie.

Treviso: bimba down insultata al ristorante

“Quando si hanno dei figli mongoli è meglio restarsene a casa” : è questa la frase con cui il cliente di una pizzeria di Treviso ha apostrofato i genitori di una bambina down. Un uomo seduto vicino al tavolo della bambina si è sentito infastidito dalla sua presenza ed ha esternato così la sua intolleranza con la frase razzista.