siria, l'imperativo è 'Non Lasciamoli Soli'

Siria. L’addio del rappresentante Ai.Bi. Marcello Agnotti: “Porterò con me amicizie, risultati e il vento impetuoso della Siria”

Intervista con il rappresentante per Turchia e Siria di Amici dei Bambini sulla propria esperienza sul campo a fianco al popolo siriano lancinato dalle sofferenze, che lascia il Paese dopo quasi un anno di lavoro con Ai.Bi.

Amici dei Bambini protagonista dal 2013 di iniziative di cooperazione internazionale per le madri e i bambini in difficoltà

siria, l'imperativo è 'Non Lasciamoli Soli'La vita di ogni essere umano: il valore più prezioso che può esserci al mondo. E, tra questi, la vita di ogni bambino che rischia quotidianamente la pelle per il sol fatto di essere nato in un Paese martoriato, come la Siria. È questo il senso più profondo della presenza di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini in Siria. Una presenza concreta e fattiva al fianco dell’infanzia siriana e delle madri rimaste sole e senza speranza nel futuro: è stato così in modo particolare per Marcello Agnotti, rappresentante per Turchia e Siria di Ai.Bi., rientrato in questi giorni in Italia e che a breve lascerà il proprio incarico, dopo quasi un anno di attività al fianco dell’infanzia abbandonata e delle famiglie a rischio nel Paese mediorientale. Ci ha raccontato il senso più profondo della sua presenza sul terreno di un conflitto che sembra non voler avere più fine.

Per me – sottolinea Marcello Agnotti – è stata davvero una bella esperienza: ho potuto costruire tante amicizie, iniziare e rafforzare rapporti importanti, che si sono creati soprattutto con i partner locali, con le altre ONG con cui abbiamo collaborato, con gli operatori umanitari siriani, che prima di quest’esperienza non conoscevo”.

Un mondo comunque non facile, quello siriano, frammentato in tradizioni e religioni diverse, così come il conflitto ha tristemente mostrato, in modo deteriore. “Professionalmente, comunque, credo di aver imparato tanto, è stato un impegno quotidianamente molto sfidante, soprattutto sul fronte del lavoro con i miei collaboratori”. La situazione siriana, al momento, resta molto critica: “Ai.Bi. da anni si trova ad operare soprattutto nelle zone nord-occidentali del Paese, controllate dalle forze ribelli in opposizione ai governativi del dittatore Bashar al-Assad. A seguito della riconquista da parte delle forze pro-Assad della quasi totalità delle aree sotto controllo ribelle nel centro del Paese, gli scontri si sono intensificati recentemente proprio nella regione in cui operiamo. Ci sono stati accordi tra le due fazioni, grazie ai quali il governo ha permesso l’evacuazione delle famiglie e dei combattenti ribelli dalle zone assediate. Quindi, abbiamo da un paio di mesi un massiccio spostamento di sfollati interni dalle zone centrali della Siria verso il nord, ultima roccaforte delle forze di opposizione siriane”, racconta ancora Agnotti. Nonostante ciò, “l’ospitalità delle persone è stata esemplare: sono italiano e devo dire che anche in quei territori ho potuto sperimentare che l’ospite è sacro. Tutte le volte che ci trovavamo insieme, mi hanno fatto sentire a casa. Non è semplice, però tutti i problemi incontrati li abbiamo affrontati e superati con il rispetto reciproco”, aggiunge Agnotti.

Un’esperienza positiva per quanto riguarda i rapporti umani, dunque. Ma anche sui progetti. Spiega Marcello: “Venendo da un’associazione di cooperazione allo sviluppo e non di emergenza umanitaria, ero abituato a vivere i cambiamenti con tempi molto più lunghi. In meno di un anno, invece, grazie ad Ai.Bi. ho avuto modo di vedere i risultati che hanno portato tutte le iniziative da noi condotte sul campo. Vedere trasformati in realtà, rapidamente, i frutti del tuo lavoro, ti dà molta più soddisfazione”.

Nonostante le ristrettezze, Marcello tiene a precisare che “della cultura siriana porterò con me un ricordo speciale per quanto riguarda il cibo. Ma mi mancheranno molto anche i colleghi di Amici dei Bambini, in Italia come in Turchia. Terrò nel cuore i paesaggi che ho incontrato, tipicamente mediorientali. E poi il vento siriano, che soffiava forte ogni giorno quasi a ricordarmi dov’ero. Un elemento naturale di cui sento già la mancanza, ora che sono tornato in Italia”.

L’ultimo messaggio, Marcello lo lascia lanciando un appello: “Non lasciate soli i bambini della Siria: hanno ancora tanto, ma tanto bisogno di noi!“. Attiva Adozione a Distanza