Tutti parlano di “culla termica”: ma in realtà che cos’è?

Cara Ai.Bi.,

ho letto sul vostro sito il progetto della Family House. Mi ha entusiasmato l’idea di una clinica capace di curare un male invisibile, quello dell’abbandono, e vorrei fare una donazione per la realizzazione di questo progetto. Ho trovato molto interessanti e assolutamente indispensabili i servizi che intendete offrire presso questa struttura, dal consultorio per famiglie in difficoltà alla comunità mamma-bambino, dalla foresteria per volontari e coppie adottive agli appartamenti in semi-autonomia. Non ho capito però che cosa sia una culla termica. Potreste spiegarmi di che si tratta?

Grazie,

Antonella

 

valentina brescianiCara Antonella,

innanzitutto grazie per le tue parole di apprezzamento verso un progetto così grande e impegnativo come la Family House.

Possiamo dire che “culla termica” sia il nome moderno, alla luce del progresso tecnologico, di un’invenzione antichissima. Come forse saprai, un tempo, si assegnava il cognome “Esposito” a molti di quei bambini che venivano abbandonati subito dopo la nascita dalle loro madri che, pur non volendo o non potendo tenerli con sé, assicuravano loro comunque il diritto alla vita, lasciandoli presso i monasteri. Questi erano in genere provvisti di una sorta di sportello girevole che permetteva alle madri di posarvi all’interno il bebè e di segnalare la sua presenza ai religiosi, i quali, giunti sul posto, giravano lo sportello e accoglievano il neonato, senza vedere il volto della madre, la quale così poteva restare anonima. Era la famosa “culla degli esposti”, termine da cui deriva il cognome “esposito”.

Oggi questa esiste ancora, ovviamente migliorata e perfezionata grazie alla tecnologia, che l’ha resa più accogliente e riscaldata, provvista di un apposito sistema elettronico per segnalare la presenza del neonato.

Purtroppo, ai nostri giorni ci sono ancora tanti casi di mamme che decidono di non crescere i figli che esse stesse mettono al mondo, preferendo abbandonarli. La cronaca ci racconta ancora di drammatici episodi di neonati “buttati” nei cassonetti, da parte delle loro madri che preferiscono di fatto ucciderli, pur di non prendersi cura di loro o di rischiare che la propria identità sia rivelata.

È per questo che Ai.Bi. ha deciso di installare una culla termica anche presso la Family House: in tal modo, una donna che non volesse o non potesse tenere con sé il suo neonato potrà lasciarlo in questa struttura, affidandolo a personale esperto che si prenderà cura di lui, avvertendo i servizi sociali e le autorità competenti e compiendo quindi il primo passo nel percorso che porterà il piccolo a trovare una nuova famiglia. La culla termica della Family House sarà ovviamente provvista di adeguato sistema di allarme che avvertirà il personale della presenza del neonato all’interno della culla e permetterà a chi lo ha lasciato di allontanarsi salvaguardando il proprio anonimato.

Concludo ricordandoti che per effettuare una donazione a favore della Family House è sufficiente visitare la pagina dedicata sul nostro sito.

Grazie a te,

 

Valentina Bresciani

Settore Affido di Amici dei Bambini