Sasha ha solo 8 anni. È una bambina come tante in Ucraina: sogna, sorride quando disegna, si emoziona quando balla, canta sottovoce per non pensare troppo al rumore delle sirene.
Ma intorno a lei, la guerra non dà tregua. Case sventrate, scuole distrutte, notti passate nei rifugi… difficile riuscire a far finto che tutto questo sia solo un contorno sfumato!
E, infatti, l’’infanzia di Sasha sta scivolando via, giorno dopo giorno, tra paura e silenzi.

Una solitudine da spezzare

Le difficoltà sono tante, da quelle pratiche di chi deve sopravvivere, a quelle più esistenziali di chi si interroga su come sarà il suo futuro. Sasha è fortunata ad avere vicino delle persone che le vogliono bene, ma, nonostante questo, spesso si sente sola con le sue paure.
Il rischio è che il suo sorriso si spenga per sempre. Ecco perché le serve un aiuto che arrivi anche dall’esterno.
Perché adottare Sasha a distanza vuol dire molto più che donare aiuto materiale: vuol dire comunicarle che non è sola. Che c’è qualcuno, da qualche parte, che crede ancora in un tempo di pace in cui anche lei sarà felice e spensierata. Come giusto che sia per una bambina di 8 anni.
In un’Ucraina devastata, l’Adozione a Distanza è un gesto di resistenza alla disperazione. È la promessa, per Sasha, che un domani diverso è ancora possibile.
Non lasciamo che la guerra le rubi anche la speranza. Falle sapere che il mondo non l’ha dimenticata.