Vaccino anti Covid: altro flop! In Israele vaccinato l’11% della popolazione, in Italia solo lo 0.08%

ll rallentamento sarebbe dovuto a due fattori: la carenza di personale sanitario (anche per le ferie) e di siringhe

La vaccinazione in Italia? In clamoroso ritardo. Così, mentre Paesi come Inghilterra o Israele procedono spediti, il belpaese arranca. Di questo passo, però, più lungo e lento sarà il cammino verso la riapertura delle attività. Meglio allora tenere ancora chiuso, sì, ma solo se questa chiusura sarà accompagnata da una spedita procedura di vaccinazione. Altrimenti si tratterà soltanto di tempo perso.

“Il 27 dicembre – spiega l’ANSAsono state consegnate 9.750 dosi di vaccino, interamente somministrate. Dal 30 dicembre al 1 gennaio sono state consegnate altre 469.950, in corso di somministrazione”. In valori assoluti l’Italia è seconda in Europa, dopo la Germania, secondo il commissario straordinario Arcuri, ma non basta.

“Nei primi tre giorni – racconta l’agenzia ANSA – sono state somministrate oltre 52mila dosi, poco più di una su dieci delle 469.950 fiale Pfizer-Biontech già consegnate. All’estero si prosegue a ritmo decisamente più elevato: tralasciando Israele, che ha vaccinato oltre l’11% della popolazione, dall’Inghilterra alla Germania, passando per Polonia e Croazia, molti stanno facendo meglio dell’Italia, che finora ha coperto lo 0,08% dei cittadini (ma va tenuto conto che al momento il vaccino non è previsto sotto i 16 anni)”.

“Occorre una poderosa accelerazione– ha avvertito, tra gli altri, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, sottolineando che “le regioni devono mettersi a correre: nessuna dose utilizzabile può attendere di essere usata anche solo per qualche ora. Usiamo anche le ore serali ma corriamo. Presto arriverà anche Moderna”. Il rallentamento sarebbe dovuto a due fattori: la carenza di personale sanitario (anche per le ferie) e di siringhe.