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Milano. Presentata al territorio la culla della vita di Ai.Bi. Griffini : “Al via mappatura in Italia: troppi gli abbandoni di neonati. Bisogna potenziare la rete per le mamme in difficoltà”

Presentata ai servizi sociali la “Culla della Vita” di Ai.Bi., Amici dei Bambini, inaugurata il 1 dicembre 2015. Presenti al ‘taglio del nastro’ il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini e l’assessore comunale al Welfare solidale Pierluigi Dima. La culla si trova a Pedriano (Melegnano, Milano) in via dei Pioppi, facilmente raggiungibile dalla rete di autostrade lombarde, e va a potenziare un’offerta ancora a macchia di leopardo in Lombardia. La culla di Ai.Bi è l’unica nel territorio, nel sud della città di Milano.

Mezzano (Mi). Padre Michele Elli (Vicario episcopale) “benedice” la lotta all’abbandono, “violazione del diritto naturale”

“Non distinguete mai la forte motivazione personale da ciò che fate nel vostro lavoro”. È questo l’appello rivolto alla grande famiglia di Ai.Bi. Amici dei Bambini da padre Michele Elli, Vicario episcopale per la zona pastorale VI – Melegnano – dell’Arcidiocesi di Milano, che martedì 2 febbraio ha visitato la sede nazionale di Ai.Bi.

Conegliano (Tv): Ai.Bi. Veneto. “Adolescenza e adozione: rinforzare il patto adottivo e costruire l’identità”

Arriva a conclusione il percorso dedicato ad “Adolescenza e adozione: rinforzare il patto adottivo, costruire l’identità”, la serie di 7 incontri che ha visto protagonisti genitori  e figli adottivi del Veneto. Mercoledì 3 febbraio,a Conegliano Veneto, è in programma l’ultimo appuntamento tenuto dalla psicologa di Ai.Bi. Anna Rossi.

L’Italia di Erode

La situazione per i bambini che vivono in Italia è drammatica. L’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie (cioè quando non si hanno i soldi per i bisogni primari) con almeno un minore si è triplicata tra il 2005 e il 2014, passando dal 2,8% all’8,5% del totale delle famiglie, interessando oltre un milione di bambini.

Sono una lavoratrice autonoma: è obbligatorio sospendere di lavorare durante il congedo di maternità?

Non avendo mai avuto figli prima d’ora non sono per nulla esperta di tutte le questioni relative al congedo di maternità. Negli ultimi tempi le cose non sono andate benissimo per il mio lavoro, pertanto, per non gravare eccessivamente sulle spalle di mio marito, mi sarebbe utile poter continuare a lavorare anche durante il periodo obbligatorio di maternità. – Risponde Antonio Crinò (nel ritratto)

Vale la pena “rischiare” qualcosa di nostro per tirare fuori un bambino dalla comunità

Ci siamo parlati e ci siamo aperti con tutte le nostre paure. In poche parole: ce la faremo ? Avremo la tenacia, la forza, la comprensione, l'empatia, le capacità per affrontare tutto quello che comporta? e ci siamo detti : NON LO SO !!!  Ma vale la pena rischiare qualcosa di nostro, anche del nostro equilibrio e della nostra serenità, per tirare fuori un bambino dalla comunità ? Tirarlo fuori dal pozzo in cui vive e portarlo alla vita ? e anche se fosse solo per qualche anno, quanto potrebbe ricevere in quel periodo da noi? Ci siamo detti, noi lo/la cresceremo come un figlio/a e cercheremo di dargli quello che è nelle nostre possibilità, perchè gli rimanga anche dopo quando andrà per la sua vita. E' figlio del mondo e ad esso tornerà camminando sulle sue gambe.

Le famiglie di Ai.Bi. al Family Day per dare voce ai diritti dei bambini

Sono arrivate da ogni regione e con ogni mezzo: le famiglie adottive e affidatarie di Amici dei Bambini, con i loro coordinatori regionali e i responsabili di sede, hanno partecipato numerosi al Family Day. Insieme ad altri 2 milioni di persone hanno affollato il Circo Massimo per dare voce ai diritti di milioni di bambini, gli unici che hanno diritto all’adozione. Leggi la news

Circo Massimo. Teresa e Sergio Bertoldo “Due notti in pullman per dire: al Family day c’ero anch’io”

Quasi 700 chilometri in pullman da Torino a Roma per dire “Io ci sono. Io sono qua per l’altro mio figlio e per tutti quei 168 milioni di bambini abbandonati che aspettano di tornare ad essere figli”. Ancora deve riprendersi da quella che lui stesso definisce come “una faticaccia ben spesa” ma non se ne pente. Se fosse necessario oggi stesso si rimetterebbe in movimento con la moglie per fare la propria “marcia su Roma”. A parlare è Sergio Bertoldo che con la moglie Teresa (coordinatori regionali di Amici dei Bambini in Piemonte), genitori adottivi e affidatari, sabato 30 gennaio è salito a mezzanotte su uno dei pullman messi a disposizione dal “Comitato Difendiamo i Nostri Figli” che da Torino lo ha portato a Roma.