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Barletta. Tommy Di Bari “L’adozione è una gravidanza: è da lì che nascono i figli della meraviglia”

L’adozione è a tutti gli effetti una gravidanza e questo non va mai trascurato. Lo è in ogni senso, non c’è nessuna differenza tra gravidanza biologica e adottiva: in entrambi i casi vi è una nascita. Solo che vi è una piccola sfumatura più che differenza: l’adozione richiede un utero cardiaco. È da lì che nascono i figli della meraviglia, è da lì che i palpiti si fanno carezze, è da lì che tutto comincia e ti accorgi che la strada è a metà dell’opera. Esattamente quella metà diventa però la tua felicità. Un bimbo può nascere attraverso il cuore e la gravidanza cardiaca anche se ha cinque o sei anni”.

Riforma dell’affido familiare: prime osservazioni sulla l. 173/2015

Il 29 ottobre scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 19 ottobre 2015, n. 173 recante «Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, sul diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare», che entrerà in vigore il 13 novembre 2015. La riforma ha apportato nuove regole per cercare di risolvere problemi all’istituto, in un contesto sociale sempre più complesso. Ecco i pregi e i difetti di questa riforma molto pragmatica.

Kinshasa. Il Governo della Repubblica Democratica del Congo sblocca le adozioni di 72 bambini: 10 sono italiani

Sembra esserci conclusa la lunga attesa per 72 bambini della Repubblica democratica del Congo. In un primo momento  l’agenzia di informazione Ansa  parlava di 69 bambini, ma in un susseguirsi di lanci e di aggiornamenti sembrano essere 72 i bambini pronti a lasciare la Repubblica democratica del Congo. Ai 69 si aggiungono, infatti, 3 bambini con malattie gravi. Inoltre 10 di questi sono stati adottati da coppie italiane.

Siria. Giacomo Argenton, cooperante Ai.Bi.: “I bambini siriani non vedono più un futuro. Ecco perché, a 26 anni, il mio posto è qui con loro”

Quello che mi fa arrabbiare e che mi fa vergognare, è che siamo talmente egoisti che pensiamo e parliamo troppo spesso dei problemi che queste persone possono causare e non quello da cui sono costretti a fuggire, a rinunciare e ad abbandonare”.  Dall’ “alto” dei suoi 26 anni e con all’attivo la sua prima esperienza da cooperante in Siria per conto di Ai.Bi., Giacomo Argenton ha le idee molto chiare e soprattutto è determinato ad andare avanti. Giacomo è tornato a Milano per qualche settimana, giusto il tempo necessario per mettere in ordine qualche documento e festeggiare per il nuovo, ambizioso intervento di emergenza di Amici dei Bambini nel nord della Siria, finanziato da UNOCHA, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari. Ed è tempo dei primi bilanci.