Perù. Si aggrava la crisi politica: morti e feriti per scontri di piazza

All’indomani della deposizione del capo dello Stato Pedro Castillo, si sono acuite in tutto il Paese sudamericano le proteste e le manifestazioni da parte dei suoi sostenitori

È da qualche settimana che il Perù è presente nella cronaca dei nostri mezzi di informazione per via della grossa crisi provocata dalla deposizione del capo dello Stato, Pedro Castillo, reo di aver cercato di sciogliere il parlamento, e dalla conseguente protesta montata in tutto il Paese da parte dei suoi sostenitori.

Il sostegno a Castillo in diverse zone del Paese

Dopo la destituzione di Castillo, la nuova presidente è Dina Boluarte, vice di Castillo, non ché prima donna a coprire questa carica nel Paese. Nonostante la promessa di elezioni anticipate nellìaprile del 2024, però, in molte zone del Paese, dove il sostegno a Castillo è molto forte, sono aumentato le proteste, con il conseguenze intervento delle forze dell’ordine.
La zone più instabile è quella vicino alla città di Andahuaylas, nel sud del Paese. Qui, secondo le fonti locali, ci sarebbero stati almeno due morti, di cui un ragazzo di 15 anni. in totale, secondo diverse fonti, i morti sarebbero già 25.
Gli scontri hanno ancora provocato una crisi nei rapporti tra Messico e Perù a seguito del tentativo di Castillo di fuggire nell’ambasciata messicana a Lima.
In ogni caso, la famiglia dell’ex presidente Castillo è in Messico, dove ha trovato ospitalità, mentre lui, in Perù, è stato arrestato.
Da OSSERVATOTIO DIRITTI apprendiamo come la commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) abbia espresso la sua preoccupazione per la violenza durante le proteste in Perù.