Ucraina. L’affido internazionale sia una vera opportunità per tutti gli orfani di guerra

Da anni Ai.Bi. si batte per l’approvazione di una legge che normi definitivamente l’Affido Internazionale. Venerdì 1 dicembre, uno speciale della trasmissione “O anche no”, in prima serata su Rai 3, tornerà a parlare dell’argomento in relazione alla guerra in Ucraina

Ogni volta che da qualche parte del mondo scoppia una guerra o accade un’emergenza, si torna a parlare di Affido Internazionale, come di un possibile strumento che “manca” e potrebbe aiutare tanti minori.
Purtroppo, se ne parla quasi sempre solo quando ci sono eventi di questo tipo, lasciando poi cadere l’argomento presi da altre “priorità”.
È per questo che va accolta con ancora più interesse ed entusiasmo la proposta di Paola Severini Melograni, direttore dell’agenzia sulla disabilità Angeli Press e conduttrice del programma “O anche no”, di andare in onda in prima serata su Rai 3, con una puntata speciale del programma, proponendo collegamenti in diretta con Andriy Sevcenko da Kiev e da altre città ucraine.

I bisogni dettati dalla guerra

L’idea è nata dall’aver constatato come in Ucraina, a causa della guerra, si siano moltiplicati i bisogni dei bambini rimasti orfani. Bambini che, prima della guerra, potevano trovare nell’Adozione Internazionale uno spiraglio, che oggi, però, si è chiuso, data l’impossibilità di procedere con l’Adozione in contesti di guerra, dove non solo il lavoro dei tribunali è rallentato se non completamente interrotto, ma, soprattutto, non si può garantire l’adottabilità di un bambino nell’incertezza del destino dei suoi genitori e dei familiari più vicini.
Le varie realtà presenti sul territorio, con diversi progetti di Cooperazione, fanno quello che possono (e non è poco) per cercare di offrire a tutti questi bambini un sostegno e dei luoghi in cui poter condurre una vita quando più “normale” possibile: il progetto BAMBINIxLAPACE, con tutte le sue varie declinazioni, in Ucraina come in Moldova, è uno di questi. Ma, comunque, i bisogni sono tantissimi: basti pensare che secondo alcune stime, impossibili da verificare e per forza di cose imprecise, gli orfani all’interno degli orfanotrofi siano più che raddoppiati rispetto a prima del conflitto.
Per dare loro una mano, l’unica possibilità, racconta Paola Severini Melograni ad Avvenire: “È quella dell’affido internazionale, ma gestito con regole trasparenti e una normativa riconosciuta a livello europeo”. Esattamente la proposta per la quale da anni si batte Ai.Bi., anche a livello politico, avendo presentato un programma ben delineato in 4 punti:
Individuazione di minori stranieri non accompagnati aventi i requisiti per la loro accoglienza in Italia e la relativa formazione
Trasferimento accompagnato e protetto nel nostro Paese
Accoglienza dei Misna sotto la forma dell’affido internazionale, presso famiglie italiane opportunamente individuate e formate
Accompagnamento individualizzato del minore e della famiglia affidataria nel post-accoglienza, attraverso l’esperienza di operatori specializzati.
La strada, lo dimostrano tutti i tentativi sinora falliti, è sicuramente in salita. Ma la situazione di tutti questi bambini abbandonati o in difficoltà ci chiama, ancora una volta, a uno sforzo comune per dare loro un’alternativa possibile di futuro.
Appuntamento, dunque, per l’1 dicembre, su Rai 3, in prima serata, con la puntata speciale di “O anche no”.