Adozione internazionale in crisi. Roma: dalla domanda di disponibilità al decreto… 20 mesi (14) 

Sono tante le criticità del percorso di adozione che lo rendono sempre più lungo e complesso. Una buona parte si potrebbe evitare, come dimostrano alcuni esempi di vicende vissute da alcune coppie che lo hanno raccontato ad Ai.Bi.

L’inchiesta sull’Adozione Internazionale portata avanti da AiBiNews sta suscitando molto interesse e sta raccogliendo tanti racconti di coppie che stanno affrontando (o hanno affrontato) percorsi adottivi lunghi, difficili, molto spesso incomprensibili nelle loro dinamiche e frustranti. Percorsi nei quali ogni criticità viene percepita come un ostacolo, non tanto per il raggiungimento di un semplice “obiettivo”, quanto per il compimento di una vocazione e la soddisfazione di un diritto: quello di ogni bambino di essere figlio. Questi intoppi, purtroppo, si possono superare solo attraverso la buona volontà e la tenacia delle coppie. Ecco alcuni racconti:

La storia di due coniugi di Roma 

Giuseppe ha 51 anni e sua moglie ne ha 49. Sono di Roma e hanno già un figlio. Lei è una mamma molto attenta, lui molto curioso… Hanno avuto un’esperienza negativa con i servizi, perché vorrebbero adottare due fratelli ma è da due anni che sono in ballo: i colloqui sono stati fatti anche a distanza di circa nove mesi uno dall’altro. Finalmente a ottobre hanno ottenuto il decreto, ma ad oggi… ancora nulla si muove

Un’attesa di oltre 20 mesi

Un’altra coppia di coniugi, entrambi di 44 anni, sempre di Roma, hanno avuto una vicenda analoga. Oggi hanno il decreto di idoneità, ma il loro percorso con i servizi è stato lungo: dalla disponibilità al decreto sono passati 20 mesi.

Prima no… poi sì

Per certi versi ancora più assurda la vicenda di un’altra coppia, sempre della provincia di Roma. Lei ha 47 anni, lui 54 e ha già due figli avuti da un precedente matrimonio. I due hanno presentato la disponibilità all’adozione nell’ottobre del 2020. Durante il percorso con i servizi sociali, già di per sé lungo e complicato, i figli dell’uomo non sono stati mai sentiti. Poi, una volta davanti al giodice ordinario, quest’ultimo ha  richiesto che fossero sentiti anche loro. Un “passo indietro” che ha ulteriormente dilatato i tempi per arrivare, finalmente, al sospirato decreto di idoneità.

 

Chiunque può mandare la sua testimonianza (firmata. Non verranno presi in considerazione messaggi anonimi, anche se per rispetto della privacy Ai.Bi. non pubblicherà i nominativi dei protagonisti, così come i Tribunali e i servizi sociali coinvolti) scrivendo all’indirizzo mail ufficiostampa@aibi.it.

Le altre puntate dell’inchiesta si trovano qui;
prima puntata
seconda puntata
terza puntata
quarta puntata
quinta puntata
sesta puntata
settima puntata
ottava puntata
nona puntata
decima puntata
undicesima puntata
dodicesima puntata
tredicesima puntata

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it