Adozione Internazionale. Nella mia storia immaginavo che mio figlio mi avrebbe vista come Biancaneve invece…

Nell’adozione tutte le variabili sono da prendere in considerazione. Pronte a tutto! Ma sappiate che il tempo scioglie tutti i nodi e la favola si chiude con “e vissero sempre felici e contenti”

L’Adozione Internazionale, lo ripetiamo sempre, è davvero: UNA COSA MERAVIGLIOSA, ma come tutte le cose belle che si rispettino non priva di ostacoli e di difficoltà.

Durante uno degli incontri informativi di gruppo, organizzati da Ai.Bi. e dedicati a quelle coppie che desiderino muovere i primi passi nel mondo dell’adozione, una mamma adottiva di “consolidata esperienza”, chiamata dall’associazione a portare la propria testimonianza, ha raccontato la sua storia a lieto fine, ma non priva di difficoltà. La vogliamo condividere con voi.

Adozione. Mio figlio? Per quasi tutta la nostra permanenza nel suo Paese, mi ha snobbato

A sentire  i racconti di chi, prima di me, ha incontrato per la prima volta il proprio figlio, sembra che sia tutto cuoricini, amore, smack smack…

A me non è capitato proprio l’idillio tanto sperato e previsto da tutti, o meglio… mio figlio, al primo incontro, ma direi per quasi tutta la nostra permanenza nel suo Paese, mi ha snobbato. Non mi voleva. Gli ero indifferente e chiamava solo “Pa, Pa, Pa”. Il papà era l’apoteosi, un supereroe, il meglio del meglio.

Lo si dice ai corsi, che potrebbe accadere, ma pensavo che capitasse allo 0,01% delle mamme e che, a me di sicuro, non sarebbe successo. Nella mia storia immaginavo che mio figlio mi avrebbe vista come Biancaneve, invece per lui ero più simile alla strega Brunilde col cestino di mele avvelenate!

Quanto ho sofferto! Non potete immaginare. Razionalmente accetti la cosa, insomma: “In istituto gli uomini sono pochi, poi tuo marito con la barba potrebbe essere qualcosa di curioso per il bambino, mentre di donne ne vedono passare tante. Una vale l’altra. Tu potresti essere una di quelle”. Eh no! Io sono la mamma. LA mamma!!! e lo capirà anche lui!

Adozione. Per circa 20 giorni non mi ha considerato e poi tutto è cambiato

Beh, per circa 20 giorni non l’ha capito e io fingevo andasse bene, ma dentro morivo. Piangevo sola in bagno e, quando aveva messo a letto il piccolino, mio marito veniva a consolarmi e a trovare strategie per aiutarmi ad “introdurmi al figlio” anche grazie al suo intervento. Che delusione, che dolore!

…E poi non so cosa sia successo. L’indifferenza si è tramutata in affetto. Il respingermi, perché preferiva fare il bagnetto col papà, è diventato “mamma, bacio”. La manina sempre custodita in quella del papà, mentre la mia veniva rifiutata, ora è sempre in cerca del contatto fisico con me e mi abbraccia forte.

Che col volo aereo abbia capito che davvero la sua vecchia vita era alle spalle e che da quel momento tutto ricominciava nelle mani di questi due sconosciuti? Non so spiegarmi.

Chissà quale magia sia avvenuta… So solo che adesso mi vuole con sé, è la mia appendice sempre. Non mi lascia, non mi molla. Vuole sempre la mamma. In ogni situazione, in ogni contesto. Sempre. Un mammone.

A tutte le mamme: attendete con fiducia e non disperate…

Per quel che può valere la mia esperienza, consiglio alle future mamme di affrontare la nuova vita col proprio bimbo tanto desiderato, anche calcolando di non fare parte di quel 99 e rotti % di casistica che viene accettata fin dal primo istante. Nell’adozione tutte le variabili sono da prendere in considerazione. Pronte a tutto! Ma sappiate che il tempo scioglie tutti i nodi e la favola si chiude con “e vissero sempre felici e contenti”.

Una mamma adottiva di Ai.Bi.

Chi volesse avere maggiori informazioni sul meraviglioso percorso dell’Adozione Internazionale o muovere i primi passi in questo mondo, partecipando ad un primo incontro gratuito di gruppo può consultare la pagina dedicata QUI