Adozione internazionale. Quei bimbi “imprigionati” nelle schede

A volte poche righe di testo possono rappresentare una pietra tombale sulle speranze di adozione di un minore

Quando una coppia affronta l’iter dell’adozione internazionale, a volte ci si fa spaventare dalle descrizioni che compaiono nelle schede. Schede nelle quali sono “imprigionati” centinaia di minori, vittime inconsapevoli di giudizi che possono essere tombali per le loro possibilità di incontrare finalmente un padre e una madre.

Un esempio recente è quello di una coppia che ha ricevuto, da parte dell’ente autorizzato, una scheda spaventosa sul bimbo dell’est europeo cui era stata abbinata. Come avviene solitamente, l’incontro con la scheda è stato fatto insieme alla psicologa e agli operatori.

Gli aspiranti genitori adottivi, tuttavia, non si sono fatti impressionare dalla situazione e hanno proseguito il loro iter. Dopo aver visto la foto del bimbo hanno spiegato che, secondo loro, era impossibile che quel bimbo così dolce avesse tutte quelle problematiche.

Verrebbe tuttavia da chiedersi, a fronte di una vicenda a lieto fine, quante siano quelle in cui le coppie rinunciano, davanti a un resoconto che sembra un disincentivo all’adozione. Forse la maggior parte. E così questi bambini continuano, ignari, a essere “imprigionati” nelle schede, costretti all’abbandono da poche, ma devastanti, righe di testo.