#BAMBINIxLAPACE. Moldova. Le storie dei profughi ucraini

Nell’ambito del progetto #BAMBINIxLAPACE, i profughi ucraini sfollati in Moldova raccontano le loro esperienze di viaggio fermandosi nei punti Ai.Bi. e, anche i più piccoli, parlano dei loro desideri

Racconti di viaggio 

Durante i vari viaggi che facciamo, sia con il Ludobus, sia per le missioni di monitoraggio del lavoro nelle varie località dove siamo presenti con il progetto #BAMBINIXLAPACE, scopriamo le storie dei profughi ucraini, di cui ci facciamo carico con diversi servizi di supporto. Da Cahul, da Palanca, da Carpineni ci arrivano sempre i racconti nei confronti dei quali non si può rimanere indifferenti.

Paesi che vai… lavori che trovi 

Per Anastasia e i suoi due bambini, da un anno la vita ha preso una nuova direzione. Un cambio che è per il meglio della famiglia. Costretti a lasciare l’Ucraina, dopo lo scoppio della guerra nel loro paese, sono venuti a vivere in tre, in Moldova. Qui sono ripartiti da zero, essendo accolti prima in un centro per l’accoglienza dei profughi, a Cahul: poi sono riusciti a trovare una piccola casa, che ora prendono in affitto, in un villaggio. Tra qualche mese, grazie all’aiuto degli attori comunitari e della biblioteca del villaggio che i bambini frequentavano, la figlia più piccola è stata iscritta all’asilo, mentre il maschio è stato ammesso come uditore alla scuola locale. Allo stesso tempo, grazie al tablet che abbiamo donato alla famiglia, il ragazzo segue i corsi on-line, insieme ai compagni ucraini, facendosi assistere dalla madre che, intanto, ha trovato un impegno presso la scuola del villaggio, dove insegna matematica e fisica agli alluni delle classi superiori. 

Nastia racconta che si trova bene con il suo nuovo lavoro, in quanto ha sognato praticarlo da piccola. La sua, ci confessa, è una vocazione, piuttosto che un mestiere. “In Ucraina avevo un impegno nel campo del settore IT. Oltre che un compenso economico per soddisfare i fabbisogni dei figli, non mi portava altro”, racconta la giovane madre (…) Invece, con il nuovo impegno che svolgo in Moldova, educando i bambini del villaggio in cui abitiamo, mi sento utile e sento di poter avere un contributo diretto al progresso di una comunità in cui crescono anche i miei figli.” 

Il punto di prima accoglienza come testimonianza delle impronte della guerra 

In seguito ai bombardamenti lanciati su diverse città dell’Ucraina, nella notte tra il 27 e il 28 aprile, il flusso dei rifugiati è tornato ad essere nuovamente molto denso. I bus che portano gente dall’Ucraina arrivano in tanti. A volte, per alleggerire il traffico, la gente è trasportata direttamente al punto di controllo dei passaporti, senza fermarsi nella tenda di Ai.Bi., per prendere un tè o per assaggiare le focacce. Da lì, la folla si dissocia: chi va verso Chisinau, chi si ferma nei villaggi dei distretti vicini, chi rimane a pernottare nelle tende installate subito dopo la dogana. Per quella gente che, di solito, arriva a mani vuote, senza nemmeno un bagaglio, i nostri operatori che lavorano a Palanca, preparano dei Travel Box con cibo, acqua o tè, che mandano per mezzo della polizia di frontiera, assicurando ai più bisognosi almeno un pasto caldo al giorno.

Le testimonianze dello staff di Ai.Bi.

“Lo facciamo, perché lo sentiamo dentro”, dice Alunel, il nostro collega. “Fanno molta impressione quelle madri rom, giovanissime, con i figli in braccio, o tenendo per mano” – continua – “Non hanno una direzione precisa, né un soldo per poter comprare una bottiglia di latte ai piccoli, se fosse necessario. Non parliamo di altre necessità che, per loro, non esistono… non devono esistere. Per quei bambini, cerchiamo di creare un ambito più accogliente, facendogli vedere il volto bello dell’umanità.”

“Ha vinto l’Ucraina!”… i desideri dei bambini

È questo il desiderio di Igor e di tanti altri bambini che da più di un anno risiedono nel centro d’accoglienza temporanea dei profughi di Carpineni. 

I giorni scorsi abbiamo fatto loro una nuova visita con il Ludobus. Ormai preparati a quello che segue, i bambini ci aspettano impazienti a partecipare al programma divertente condotto dalle nostre animatrici. Giochi a parte, lo sanno che alla fine di ogni programma ricevono i dolci e le sorprese che portiamo.

L’innocenza non si perde

Tra i giochi di squadra e i lavori comuni che devono svolgere i ragazzi, viviamo insieme tanti momenti comici e questo ci fa credere che loro, nonostante l’anno difficile che hanno vissuto, l’innocenza non l’anno ancora persa. Uno di questi momenti è avvenuto alla fine del programma, quando abbiamo annunciato che fra poco avremmo nominato i vincitori, in seguito ad un gioco di squadra, che si è svolto durante il programma. Dalla folla, una vocina si è fatta subito sentire: “Ha vinto l’Ucraina!!” 

Fra risate e battute che sono seguite da parte dei più grandi, siamo arrivati ad una conclusione: lì fanno parte tutti da una sola squadra, la squadra dei vincitori. 

I progetti di Amici dei Bambini

Ai.Bi. porta avanti moltissimi progetti in Ucraina, dove è presente da oltre vent’anni: è stata una delle prime organizzazioni italiane ad attivarsi per l’emergenza. La campagna “BAMBINIXLAPACE” garantisce protezione, cura e sostegno a bambini e famiglie colpite dalla guerra, aiutando anche tutte le donne, che hanno continua necessità di sostegno.

Sostieni anche tu la campagna #BAMBINIXLAPACE

Serve ancora il sostegno di tutti per venire incontro ai tanti bisogni delle donne, mamme e famiglie colpite dal conflitto. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione “una tantum” o sostenendo il progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraine, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per partecipare.