Bolivia. Tanti pensano che i bambini piccoli abbandonati, per la loro età, non capiscano. Si sbagliano

Lo sguardo di Juan tormentato dall’abbandono. Che, grazie ad Ai.Bi., potrà forse lasciarsi alle spalle. #Continuiamodaibambini

Il lavoro svolto da Amici dei Bambini in Bolivia permette di realizzare lo status giuridico dei minori nei centri di accoglienza. A volte arrivano bambini dai paesi fuori cittá e per realizzare le ricerche e le procedure si devono coordinare le indagini con gli operatori di province lontane e intraprendere veri e propri viaggi. In questi casi ci vuole piú tempo e persistenza per raggiungere l’obiettivo di restituire il diritto a vivere in famgilia attraverso una mamma e un papá che offrano amore e protezione.

Molti pensano, erroneamente, che i bambini, per via della loro età, non capiscano le situazioni. Si tratta di un errore, un drammatico errore. Quando il piccolo Juan è arrivato al centro di accoglienza Niño Jesús di La Paz, in Bolivia, sebbene non abbia pianto, con la tristezza nei suoi occhi ha fatto capire il tipo di sofferenza che può provare un bimbo nella sua condizione, la condizione dell’abbandono.

Bambini piccoli abbandonati? Capiscono la situazione

La prima cosa che Juan ha fatto è stato tendere le braccia verso la sua nuova tata, che ha ricambiato abbracciandolo teneramente e iniziando a parlargli e a mostrargli l’ambiente circostante. Lo staff di Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Bolivia è convinto che sia molto importante parlare coi bambini, quindi sono stati realizzai diversi momenti di sensibilizzazione per le tate, per far sì che spieghino ai piccoli, quando arrivano nei centri di accoglienza, quando é il momento del gioco, del cibo, degli odori e, soprattutto, che saranno loro a prendersi cura della loro vita, nell’attesa che si trovi qualcuno che se ne faccia carico in modo definitivo. Questo aiuta enormemente i bambini nel processo di adattamento.

Bambini come Juan, così come la maggior parte dei bambini quando sono accolti nel sistema di protezione, entrano nei centri d’accoglienza con nomi convenzionali, dati dagli operatori del Garante dei Minori, alcuni nomi vengono dati in base alle strade in cui sono stati trovati, altri legati a nomi di artisti o atleti famosi, o autorità, o semplicemente per una scelta come quella che farebbe un genitore.

Eppure, sebbene Juan abbia un nome, legalmente non esiste, ecco perché è necessario avere la definizione di uno status giuridico attraverso un processo che avviene quando non è stato possibile rintracciare i famigliari del piccolo. A causa del Covid-19, molti processi sono rimasti paralizzati, perché molti tribunali stanno procedendo esclusivamente con il telelavoro, ma con lo sforzo e l’insistenza dello staff del Garante del Minori e di Ai.Bi., si sta riuscendo a sbloccare le procedure. Uno dei casi che é nella fase finale é proprio quelo di Juan che avrá l’opportunitá di rinascere figlio e abbandonare il centro di accoglienza. Per sempre.

Anche tu puoi contribuire alle attività di Ai.Bi. – Amici dei Bambini in Bolivia. Con una donazione alla campagna #Continuiamodaibambini puoi permettere che l’accoglienza non si fermi.

Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini