Kenya. Le misure di contenimento del Covid-19 hanno salvato 15.000 bambini kenioti dai pedofili

Lo sfruttamento sessuale dei bambini in Kenya rimane una piaga enorme. Le restrizioni ne hanno diminuito la portata, ma la speranza per il futuro arriva solo dai progetti di cooperazione e di Adozione a Distanza di un orfanotrofio

Lockdown, chiusure, restrizioni… quante volte abbiamo imprecato contro tutti questi provvedimenti imposti dalla Pandemia, vissuti come una sorta di “attentato” alla nostra libertà?
Eppure, proprio le restrizioni negli spostamenti hanno avuto anche dei risvolti “positivi”, se non fosse che usare questo termine nel contesto di cui parliamo mette i brividi.

Meno sfruttamento sessuale dei bambini “grazie” alle restrizioni per il Covid

Perché il risvolto “positivo” del non poter viaggiare è stato quello di salvare 15.000 bambini del Kenya dai pedofili. Una notizia per la quale, a ben vedere, non si può certo festeggiare, rimanendo scioccati e imbarazzati davanti a questi numeri che non dovrebbero esistere.
Eppure questa è la realtà per migliaia di bambini kenioti, con diverse Associazioni direttamente coinvolte nella tutela dei minori che segnalano come, rispetto ai 20.000 (!) minori attratti nel 2019 nel commercio del turismo sessuale, specie nella regione costiera del Kenya, nel 2020 il numero si sia “ridotto” a 6 mila. Un calo attribuito, per l’appunto, alle misure di contenimento per il Covid 19 che hanno sensibilmente limitato le possibilità di viaggiare.

Cooperazione e Adozione a Distanza le speranze per dare un futuro ai bambini

Purtroppo, chi conosce questo orrendo movimento è convinto che il problema si ripresenterà non appena l’emergenza sarà alle spalle, con gli abusi sessuali che continueranno a consumarsi tra ville strettamente custodite e appartate, saloni, sale massaggi, discoteche, affitti Airbnb, hotel e alloggi soprattutto nelle Contee di Mombasa, Kwale e Kilifi, dove i livelli di alfabetizzazione sono bassi e la povertà (così come il flusso di turisti) è più alta.
Oltre al proliferare di luoghi appartati e protetti, la tecnologia e i social media hanno consentito al  turismo sessuale infantile di assumere una dimensione più sofisticata, tanto da portare la Missione Internazionale di Giustizia (IJM) ad affermare la necessità di un approccio multi-organizzativo, con l’obiettivo di rafforzare la capacità del governo del Kenya di indagare e perseguire efficacemente il traffico sessuale di minori e aumentare la capacità della comunità di segnalare questi casi.
Ecco perché tutti i progetti portati avanti sul territorio sono importanti e fondamentali, come quelli sui quali Ai.Bi. è impegnata tramite l’Adozione a Distanza di un orfanotrofio: un’attività davvero preziosa, a cui chiunque può partecipare con un contributo di 25 euro al mese. Meno di un caffè al giorno per contribuire a salvare i bambini abbandonati e dare loro una speranza di futuro.