Scuola. Azzolina “bocciata” da insegnanti e genitori sulle linee guida. “Né una persona né un soldo in più”

Per gli istituti scolastici sarà un “fate quello che potete” a settembre. Così il mondo della scuola unito scende in piazza

Le piazze si mobilitano contro le linee guida per la riapertura delle scuole, invitate martedì dal ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, alle parti sociali. Un’eterogenea parata di genitori, docenti, dipendenti delle realtà scolastiche e studenti del Comitato priorità alla scuola, insieme ad altre 48 organizzazioni, manifesteranno contro il piano del Governo questa sera, alle ore 18 a Roma in piazza San Silvestro e contemporaneamente in più di 60 altre città. La protesta scatta in concomitanza con il giorno in cui la Azzolina deve presentare le linee guida alla Conferenza Stato-Regioni.

“Manifestiamo in una zona centrale di Roma, accanto al Parlamento – ha spiegato a Il Primato Nazionale Cristina Tagliabue, referente di Priorità alla Scuola per Romaaffinché la nostra voce arrivi non soltanto alla ministra dell’Istruzione Azzolina, ma allo stesso premier Conte, al quale chiediamo un maggior impegno economico, risorse straordinarie per la scuola. Ci auguriamo che le nostre richieste, che nascono da tantissime realtà romane e nazionali, siano non solo prese in considerazione, ma ascoltate e accolte, soprattutto dopo aver appreso le linee guida appena divulgate. Stiamo creando una piazza a forma di una scuola che non c’è più, e di come la vorremmo rivedere fatta di narrazioni e commistioni, in cui il mondo dell’istruzione italiana sarà rappresentato nel suo presente, nel suo passato e nel suo futuro, da bimbi, genitori, studenti e insegnanti. Racconteremo con parole nostre quello che ci aspettiamo, adesso, dal governo perché senza investire nell’istruzione, non ci sarà futuro per le nuove generazioni”.

Scuola. Azzolina “bocciata” per le linee guida. Nessuna risorsa in più

La rabbia del comitato, spiega lo stesso su Facebook, è dettata dal fatto che il ministro non ha promesso “né una persona né un soldo in più”, e ogni scuola dovrà pertanto “fare da sé, con i mezzi propri e quel che offrono i territori e gli Enti locali”. Il documento del Ministero, spiegano ancora dal comitato, “ripropone tutto quello contro cui lottiamo da fine aprile: turni per tutti; didattica ibrida (DAD e presenza) per tutti gli studenti delle superiori; esternalizzazioni per completare il tempo scuola; classi spezzettate in gruppi, pomposamente chiamati ‘gruppi di apprendimento’; ‘moduli’ di alunni, composti non si sa come ‘dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso’; insegnamenti ‘trasversali’ per accorpare materie e risparmiare un po’ di ore di scuola; a scuola il sabato, ma per completare quale orario? Non si sa”.

Scuola. Ad Azzolina critiche anche dall’ex ministro Gelmini sulle linee guida

Anche l’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha accusato l’esecutivo: “Dal Governo ci saremmo aspettati indicazioni operative e concrete – ha detto ai microfoni di Radio Anch’ioper avviare il prossimo anno scolastico. La scuola viene da mesi terribili, nei quali le famiglie sono state lasciate sole, più di un milione e mezzo di ragazzi non ha potuto seguire le lezioni a distanza, perché mancava un tablet, un pc o una connessione, il 30% degli istituti paritari rischia la chiusura. A valle di questa situazione, il ministro Azzolina avrebbe dovuto offrire non generiche linee guida ma proposte precise e condivise con i presidi, con i genitori e con i sindacati, al fine di consentire un inizio ordinato dell’anno scolastico. Invece è riuscita nell’impresa di scontentare tutti”.