Covid. Più contagi rispetto allo scorso anno, ma i vaccini salvano l’estate 2021

I numeri assoluti raccontano che l’estate di quest’anno è andata peggio di quella dell’anno scorso come contagi, ma l’efficacia dei vaccini ha abbattuto drasticamente il rapporto tra ammalati e decessi

A guardare i numeri assoluti, il paragone tra l’estate 2020 e quella 2021 non lascia dubbi: quest’anno è andata peggio di quello precedente. Da qui, consegue un facile (ma sbagliato) ragionamento: se un anno fa i vaccini ancora non c’erano e quest’anno abbiamo ormai 40 milioni di persone coperte parzialmente o totalmente dal vaccino, forse quest’ultimo non funziona. Pseudo sillogismo emotivamente comprensibile ma totalmente sbagliato, per una serie di motivi.

Più contagiati Covid estate 2021 per una serie di motivi

Innanzitutto, come giustamente sottolinea Il Sole 24 Ore, l’estate scorse è arrivata al termine di un lungo e severo lockdown, che ha aiutato ad abbattere i contagi. Quest’anno il lockdown non c’è stato e questo è un fattore di cui tenere conto. Inoltre, si potrebbe aggiungere che l’andamento “a ondate” del virus non segue le stagioni del calendario: l’estate 2020 è coincisa con un periodo in cui la curva dei contagi stava calando; l’estate 2021, invece, con un momento di crescita.
Lascia il tempo che trova, dunque, fare un confronto preciso sui numeri assoluti, anche perché, altro fattore determinante, il 2021 si trova a fare i conti con la variante Delta del virus SARS-CoV-2, di gran lunga più contagiosa rispetto al virus di un anno fa. Ne sa qualcosa Israele, Paese tra i più avanti nelle vaccinazioni, oggi di fronte a una nuova impennata dei contagi.

I vaccini funzionano; lo raccontano anche i numeri del Covid estate 2021

Quello che è significativo guardare, è il rapporto tra contagi e decessi: prima di tutto perché, essendo un rapporto, sgombra il campo dall’equivoco dei numeri assoluti, in secondo luogo perché è questo che può dirci qualcosa su quanto, al di là dei contagi, il virus sia ancora così pericoloso e mortale. E, qui, le cose vanno decisamente meglio: sempre rifacendosi all’articolo de Il Sole 24 Ore, l’11 luglio 2020 ci furono 188 casi, mentre nel 2021 sono stati 1.391 (con centomila tamponi in più eseguiti, quindi anche in questo caso il paragone non è del tutto calzante), ma i decessi sono stati gli stessi, ovvero 7.

E, al di là dei critici e delle facili impressioni, il merito di questo è dei vaccini, che proteggono in maniera molto efficace rispetto alle conseguenze più gravi del virus, mentre, evidentemente, sono meno efficaci sul semplice contagio. La conferma arriva anche dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha ribadito recentemente come la vaccinazione abbia un’efficacia nel prevenire i decessi dell’80,7% già con una sola somministrazione, mentre sale al 96,6% con il ciclo completo.
Anche il rapporto tra vaccinati e non vaccinati è palese, con i primi che hanno una riduzione del rischio di infezione, rispetto ai secondi, dell’85%; percentuale che sale al 95% per quanto riguarda le ospedalizzazioni e al 97% per gli ingressi in terapia intensiva.