Guerra in Ucraina: i progetti di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova della campagna #BAMBINIxLAPACE

Sono già cominciate le attività di emergenza che Ai.Bi. e i suoi partner locali stanno portando avanti in Ucraina e Moldova per il reperimento di beni di prima necessità, il supporto psico-sociale e l’allestimento di 3 spazi protetti “a misura di bambino”

Giovedì mattina dopo circa 20 anni, L’Europa si è risvegliata in guerra.
E in una guerra, le prime vittime sono sempre le bambine, i bambini e, in generale, i più indifesi.
In Ucraina, su una popolazione di 47 milioni di persone, sono oltre 100.000 i bambini abbandonati accolti in 663 orfanotrofi del Paese. La guerra ha aggravato una situazione già tragica, colpendo duramente bambini e adolescenti dell’Ucraina orientale.
Ora, con lo scoppio della guerra sul territorio, l’emergenza si è fatta ancora più pressante: secondo le stime dell’ONU le persone in fuga dall’Ucraina sarebbero già 50.000, dirette verso Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Lituania e Moldova. È solo l’inizio di un esodo che, secondo l’UNHCR, potrebbe coinvolgere 5 milioni di persone.
Davanti a questa situazione, Ai.Bi, ha subito attivato una raccolta fondi BambinixLaPace, il cui obiettivo è raccogliere risorse per intervenire alle Dogane al Confine Moldova- Ucraina; a Chișinău, in Moldova; a Volodarka, regione di Kiev, Ucraina.

Le azioni in Moldova

In Moldova, dove Ai.Bi. è presente da oltre 16 anni, sono stati allestiti due punti di prima assistenza direttamente alla dogana, dove i profughi possono rimanere per un massimo di 72 ore, ma visto l’afflusso un terzo punto è già in fase di allestimento. Campi profughi più strutturati, nei quali le persone possono fermarsi di più, sono stati preparati a Chisinau, la capitale. Uno, in particolare, ha un capacità di 450 posti, ma già sabato 26 febbraio le autorità moldave hanno segnalato la presenza nel campo di 426 persone, di cui 40 bambini.
Nei campi mancano i beni di prima necessità: cibo, coperte, prodotti igienici, per una popolazione che aumenta di ora in ora. Gli spazi, improvvisati, non sono adeguati all’accoglienza dei bambini e delle bambine, che già hanno affrontano il trauma della fuga, né sono pensati per loro momenti ricreativi di sollievo o un supporto strutturato, per prevenire disturbi da stress post traumatico.

Gli interventi in Ucraina

In Ucraina, come racconta la nostra cooperante in loco, scarseggiano ormai tutti i beni di prima necessità: i pochi negozi aperti sono vuoti. Molti uomini sono andati a combattere lasciando le donne sole con i propri bambini. Dall’inizio dei bombardamenti, un esodo di persone verso le campagne ha iniziato a spopolare le città, in particolare la capitale Kiev, da giorni sotto le bombe.
L’istituto di accoglienza per minori Volodarka, con cui Amici dei Bambini ha attivo un progetto di Adozione a Distanza da tempo, è diventato anche rifugio per bambini e famiglie in fuga dalle città.
Anche qui, la prima emergenza è quella dell’approvvigionamento di beni di prima necessità. Ma anche qui serve un programma di sostegno integrato che preveda supporto psicologico, sociale, spazi e momenti di gioco e educativi, affinché i bambini non siano costretti a rinunciare alla loro infanzia.
Al momento, il progetto si rivolge a 100 famiglie con bambini, in fuga dalla guerra che stanno trovando rifugio nei campi profughi a Chișinău in Moldova, al confine con l’Ucraina; 40 famiglie con bambini accolti nei centri di accoglienza per profughi allestito presso l’Istituto Volodarka, nella regione di Kiev, in Ucraina; 180 minori in condizione di grave vulnerabilità famigliare accolti presso l’istituto Volodarka, Ucraina.

Il dettaglio delle attività

Le principali attività sono l’assistenza materiale ai minori e le famiglie dei profughi in Moldova e Ucraina, con distribuzione di beni di prima necessità (prodotti igienici, pannolini, biancheria da letto, cuscini, coperte, kit di alimentazione per i più piccoli, medicine, mascherine e altri presidi igienico sanitari, cibo) L’attività in Moldova è svolta in coordinamento con il Ministero della Protezione Sociale, che, a conflitto iniziato, ha mobilitato la rete di ONG locali e internazionali a supporto dell’intervento di emergenza.
In Ucraina, l’attività è coordinata e supervisionata dall’equipe dell’istituto Volodarka, con cui Ai.Bi. collabora da molti anni. Ulteriori esigenze potrebbero emergere nei prossimi giorni, la presenza delle nostre equipe sul territorio consente di avere informazioni costanti ed aggiornate e di modificare, quindi, gli aiuti in funzione delle esigenze di volta in volta emergenti.
Oltre a questo, il progetto prevede anche interventi di sostegno psico-sociale per minori e famiglie. Può sembrare un’attività meno “urgente”, ma da anni ormai è stata riconosciuta universalmente l’importanza di interventi di supporto psico-sociale dedicati ai bambini nell’ambito di programmi di assistenza umanitaria e di gestione delle emergenze. L’azione prevede l’attivazione di un equipe per il supporto dei minori vittime del conflitto, nei centri profughi in Moldova e presso il centro Volodarka in Ucraina: è prevista un’attività di formazione in Moldova, in linea con il protocollo UNICEF e con altri standard internazionali, adattati allo specifico contesto ucraino, e l’attivazione dell’equipe stessa presso i 2 centri profughi in Moldova e il centro Volodarka in Ucraina.
Inoltre, è previsto l’allestimento di uno spazio protetto e a “misura di bambino” in ciascun centro profughi, in cui poter svolgere le attività di animazione e sostegno psico-sociale.

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