Natale, la favola più bella: “È come se fossi stata nella mia famiglia da sempre. Alla fine è solo amore”

Era il 1987, era Natale, Ai.Bi. era un’ associazione appena nata. Maria, 8 anni, e Marta, 1 anno, arrivavano a casa da San Paolo, Brasile, insieme a mamma e papà

Era il 1987, era Natale, Ai.Bi. era una associazione appena nata. Maria, 8 anni, e Marta, 1 anno, arrivavano a casa da San Paolo, Brasile, insieme a mamma e papà.
Festeggiamo ogni anno questo anniversario di famiglia – racconta Maria, oggi sposata e mamma di due bambini -. È il ricordo più bello della nostra vita. Ormai siamo noi tre, mamma è mancata nel ‘97”.
Qualche giorno fa Maria ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto di famiglia “35 anni di noi”.
Giovanni e Carla, papà e mamma di quelle due sorelline che segnarono l’inizio delle adozioni internazionali di Ai.Bi., erano alcuni dei genitori adottivi che insieme ai fondatori, Irene e Marco Griffini, permisero a altre coppie non solo di incontrare i loro figli ma anche di sostenerli con la formazione.
Mamma e papà hanno tenuto corsi per le coppie per molti anni. Quando mamma ci ha lasciato, papà si è dedicato a me e mia sorella. Ha dovuto ricominciare da capo”, dice Maria .
Con la voce entusiasta di una ragazzina, Maria racconta che “i dieci anni di vita trascorsi con mia mamma sono stati meravigliosi e anche successivamente la mia famiglia non ha fatto mai mancare nulla a me e a mia sorella”.

Le due bambine, cresciute in una favelas di San Paolo, trascorsero qualche tempo in un istituto prima di incontrare i genitori.
Per tutti è stato un appuntamento al buio – dice sorridendo Maria, adottata in anni in cui le adozioni erano agli albori in Italia – ed è andata benissimo”.
A 43 anni , sposata da 7 con un siciliano, Maria è mamma di una bambina e un bambino che conoscono la sua storia e ne vanno orgogliosi.
Nostra mamma è brasiliana! Dicono sempre tutti contenti e si sono perfino commossi quando poco tempo fa gli ho raccontato tutta la storia – aggiunge Maria – . E pensare che con i miei occhi un po’ a mandorla c’è chi pensa che sia di origine filippina! Io invece sento proprio le radici indios!”
Maria non è ancora tornata in Brasile.
I miei genitori erano tornati per lavoro, io ancora non me la sono sentita, forse per paura. Ho anche dimenticato il mio portoghese. Ma credo che una buona occasione sarebbe quella di organizzare un viaggio a San Paolo con i nostri figli”.
Ma si sa: tornare alle proprie origini, quando e se si desidera farlo, non è mai, per nessuno, un percorso semplice.
Quello che conta è il viaggio della vita.
Sono sempre cresciuta senza percepire la sensazione di essere stata adottata – conclude Maria – : è come se fossi stata nella mia famiglia da sempre. Alla fine è solo amore”.