Ucraina e Moldova ufficialmente candidate a entrare nell’Unione Europea

Con una decisione definita “storica” dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il Consiglio Europeo ha concesso lo status di “candidato” all’ingresso in UE a Ucraina e Moldova

L’annuncio, come sempre più spesso succede di questi tempi, è arrivato con un Tweet del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel: “Il Consiglio europeo ha approvato lo status di candidato all’UE per Ucraina e Moldavia”. Un messaggio essenziale e inequivocabile che precede le congratulazioni di rito ai presidenti Zelensky e Maia Sandu e ai popoli ucraino e moldavo.

Dimostrazione di unione dell’Europa e di condanna all’aggressione di Mosca

In concreto, nel breve periodo non cambia quasi nulla, ma a livello politico e “morale” il segnale è decisamente forte: l’Europa prende una decisione storica e accelera come mai in passato l’approvazione della candidatura di due Paesi che abitano le propaggini più orientali del continente e che cercano nell’Europa la sponda cui guardare e cui appoggiarsi nella lotta sempre più aspra con Mosca.
All’apertura verso questi due Paesi, si somma anche il riconoscimento “della prospettiva europea” nei confronti della Georgia, che potrà trasformarsi in status ufficiale  di candidato una volta affrontate “le priorità in sospeso”.
Una volta di più, dunque, l’Europa si mostra compatta nel prendere una decisione in questo particolare momento storico e nel ribadire la propria condanna per l’aggressione della Russia, ritenuta “l’unica responsabile della crisi di sicurezza alimentare globale”. Il Consiglio europeo, nelle sue conclusioni, ha anche rinnovato l’esortazione a Mosca di “cessare immediatamente di prendere di mira le strutture agricole e di sbloccare il Mar Nero, in particolare il porto di Odessa, in modo da consentire l’export di grano e le operazioni di navigazione commerciale”.

Solo Finlandia e Svezia sono passate da candidate e membri in meno di 4 anni

Fin qui, dunque, la cronaca e le conseguenze politiche della decisione del Consiglio europeo che, comunque, rimane quella di una concessione a Ucraina e Moldova dello status di candidato: da qui a diventare effettivamente membri della Comunità Europea la strada è ancora lunga e passa per l’attuazione di riforme economiche e istituzionali dalle quali, prima del conflitto, l’Ucraina sembrava essere molto lontana.
Un’idea dell’ordine di grandezza dei tempi che serviranno per entrare effettivamente in Europa lo si può ricavare da un Tweet dell’autorevole testata Politico Europe, che ha mostrato un grafico con i periodi intercorsi tra la candidatura e l’effettivo ingresso in Europa dei vari Paesi oggi membri: il record di velocità è quello della Finlandia, che ci ha messo 2 anni e 8 mesi, seguita dalla Svezia (3 anni e 5 mesi), unici due Paesi il cui percorso sia durato meno di 5 anni. All’opposto, i Paesi più lenti sono stati Malta e Cipro, con 13 anni e 8 mesi per ciascuno.
Inoltre, Ucraina e Moldova non sono gli unici Paesi attualmente candidati all’ingresso in Europa: la Turchia è ben 35 anni e 2 mesi che è in trattativa con l’Unione, mentre la Macedonia del Nord lo è da “solo” da 18 anni e 3 mesi. Candidate da oltre 12 anni sono anche Montenegro, Albania e Serbia.
Quello che succederà nei prossimi mesi e anni è tutto da vedere, ma oggi rimane un momento storico per l’Europa e per la storia di Ucraina e Moldova.