Via libera al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, provvedimento atteso da 300 mila organizzazioni non profit

Claudia Fiaschi portavoce del Forum Nazionale Terzo settore: “Ora abbiamo la possibilità di dare stabilità organizzativa e opportunità di sviluppo a questo comparto fondamentale per la nostra economia e la nostra società”.

Si apre una nuova fase per il Terzo settore italiano. Venerdì 11 settembre la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera all’introduzione del Registro Unico nazionale del Terzo Settore (Runts).

 “Era un passaggio molto atteso nel segno della trasparenza – commenta la portavoce del Forum Nazionale Terzo settore, Claudia Fiaschi – uno dei passaggi fondamentali della Riforma del Terzo settore, che servirà a dare una carta d’identità a tutte le nostre realtà, rendendo uniforme l’inquadramento di migliaia di organizzazioni sociali sull’intero territorio nazionale”.

Il Runts, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sostituirà i registri previsti fino ad oggi dal nostro ordinamento, permettendo anche l’iscrizione di Enti che non vi erano fino ad ora tenuti.

Runts: sette sezioni e iscrizione necessaria per avere accesso ai benefici fiscali

Il registro sarà reso accessibili a tutti gli interessati in modalità telematica e sarà suddiviso in sette sezioni, ognuna deputata a contenere una tipologia di Enti: organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, reti associative, società di mutuo soccorso e  altri enti del terzo settore.

Con il decreto di attuazione viene definita la procedura per l’iscrizione e la cancellazione dal registro unico nazionale, la documentazione da presentare ai fini dell’iscrizione, le modalità di deposito degli atti, la tenuta, la conservazione e la gestione del Registro nonché le modalità di comunicazione dei dati con il Registro delle Imprese, in riferimento agli enti del Terzo Settore iscritti anche in quest’ultimo.

L’iscrizione al Runts, non obbligatoria, sarà comunque necessaria ai fini dell’ accesso alla ripartizione del 5 per mille e ai benefici fiscali per le organizzazioni del Terzo settore.

Ora si attende il parere della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto