Padri separati e Coronavirus: le nuove criticità

Tra perdita del lavoro e mancati guadagni, molti papà separati non riescono ad adempiere al mantenimento dei propri piccoli. Che fare? Tra i genitori deve prevalere il buon senso!

L’emergenza sanitaria per il Coronavirus ha influito non solo sulla salute delle persone, ma anche sulla capacità economica delle famiglie e degli individui più fragili. Tra questi, ormai troppo frequentemente, si collocano anche i padri separati, che tra perdita del lavoro e cassa integrazione devono spesso fare i conti con le proprie tasche sempre più vuote.

Si, perché i padri separati, seppure nessuno ne parla, nel lungo periodo di isolamento dovuto al Coronavirus, oltre a non aver potuto, per esigenze di sicurezza sanitaria, coltivare la propria quotidianità con i figli, rimasti in pianta stabile all’interno dell’abitazione del genitore con il quale vivono più frequentemente, nella grande maggioranza la madre, hanno dovuto combattere contro una ridotta capacità economica portata dal lockdown e con l’impossibilità di assolvere, in alcuni casi al proprio dovere di mantenimento dei figli.

Un problema serio, sia per la cura e il sostentamento personale degli stessi uomini, sia per la difficoltà di continuare a contribuire regolarmente al mantenimento dei loro bambini, che dal loro canto, continuano ad avere necessità ed esigenze non rimandabili a causa del virus e che spesso le mamme, da sole, non riescono a soddisfare.

Padri separati e Coronavirus. Che fare? Tra i genitori deve prevalere il buon senso!

Anche in questo periodo di emergenza, non viene meno il diritto dei bimbi di essere nutriti e curati, ma come fare se i papà tra mancanza di lavoro e spese di mantenimento non riescono neanche a volte a mettere insieme un pasto decente per se stessi al giorno?

Tralasciando le situazioni marginali di padri “furbetti” che pur potendo continuare a contribuire alle spese dei propri piccoli, con la scusa del crollo economico e dell’emergenza sanitaria sviano dai loro doveri genitoriali, per la stragrande maggioranza di papà attenti, qualora la contrazione economica divenga seriamente rilevante, è possibile tra gli ex coniugi pervenire ad una modifica consensuale (o giudiziale) delle condizioni previste dalla separazione o dal divorzio.

Insomma la maturità e il buon senso dovrebbero prevalere sempre, prima di tutto.