Siria. Dopo la guerra, la fame: a Idlib tre bambini su 10 soffrono di acuta malnutrizione

L’insicurezza alimentare è diventata ancora più critica negli ultimi mesi, a causa dello sfollamento di un milione di persone scappate dai villaggi colpiti dal conflitto

A Idlib, nella Siria nord-occidentale, teatro di un conflitto che dura ormai da quasi un decennio, l’insicurezza alimentare è un problema drammatico. FSL Global Cluster, il principale organismo di coordinamento globale per la promozione della sicurezza alimentare e lo sviluppo di mezzi di auto-sostentamento, ha pubblicato una nota nella quale rimarca la necessità di un aumento dell’assistenza alimentare e dei programmi di sostentamento per l’agricoltura e il bestiame nella Siria nordoccidentale. In particolare, il documento sostiene che le famiglie sfollate costituiscono i due terzi dei popolazione della Siria nordoccidentale (NWS)e contano su assistenza alimentare di emergenza per sopravvivere mentre il conflitto persiste, l’economia è in crisi e la produzione agricola, di fatto l’unico settore generatore di reddito rimasto, è ulteriormente limitata dalle misure Covid-19. La minaccia di un’epidemia di Coronavirus aggrava la recessione economica e vincola un’ulteriore risposta umanitaria.

Siria: il dramma dell’insicurezza alimentare nel Nord-Ovest

L’insicurezza alimentare nella regione è diventata ancora di più critica negli ultimi mesi, a causa dello sfollamento su larga scala di circa un milione di persone che sono scappati dai loro villaggi colpiti dal conflitto. Inoltre, le economie locali sono in crisi a causa dei prezzi dei prodotti alimentari saliti alle stelle mentre il potere d’acquisto delle famiglie vulnerabili viene drasticamente eroso. L’aumento del numero di persone bisognose nella Siria nord occidentale è ulteriormente aggravato dal numero ridotto di valichi di frontiera per l’assistenza umanitaria, che sono stati ridotti a un unico punto nel Governatorato di Idlib. Affidarsi a un unico punto di accesso per tutti gli attori umanitari comporta un ritardo nella fornitura dei servizi, la maggior parte dei quali sono cibo, oltre che superiori costi e logistica più complessa. Infine la fornitura di input di produzione agricoli e capi di bestiame rimane di vitale importanza per sostenere la produzione alimentare in una regione dove attualmente tre bambini su 10 sotto i cinque anni soffrono di acuta malnutrizione.

La nota termina sottolineando quanto sia fondamentale sostenere i finanziamenti e l’utilizzo ogni mezzo a disposizione per garantire la tempestività e la consegna pianificata di assistenza salvavita, soprattutto date le restrizioni Covid.

Ai.Bi. – Amici dei Bambini dal 2014 si impegna in questa regione per supportare le famiglie più vulnerabili garantendo accesso a opportunità di sostentamento e ad aiuti alimentari di emergenza. Anche tu puoi fare la tua parte, con una donazione alla campagna “#Continuiamodaibambini. L’accoglienza non si ferma“.

Non lasciarli soli. Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini