Mese: Maggio 2015

A tu per tu con un medico siriano: «Ecco perché abbiamo bisogno del vostro aiuto»

Ieri, durante uno degli incontri organizzati periodicamente da OCHA* in Turchia, ai quali partecipa l’intera comunità umanitaria impegnata nelle operazioni “cross border” all’interno della Siria, abbiamo potuto assistere alla testimonianza diretta del direttore dell’ospedale di Sarmin. Sarmin si trova a nord della provincia di Idlib e, insieme a Binnish, Taftanaz, […]

Ucraina, sfollati: un anno dopo…

E’ passato un anno da quando a Kharkiv sono arrivate , con il treno e poco altro, intere famiglie. Ne parlavamo con Eva e Elena della Associazione  Stazione Kharkiv , tra i primi ad accoglierli e ancora oggi i primi loro riferimenti. Dopo un anno quale la situazione?  Nuovi arrivati, […]

Lampedusa. Nicolini: “Non possiamo inscatolare i migranti come bestiame nel centro di accoglienza: i minori vanno accolti nelle nostre famiglie”

La famiglia è una risorsa indispensabile per garantire un’accoglienza dignitosa ai più deboli tra le migliaia di migranti che sbarcano sulle nostre coste: su  tutti donne e bambini. Sono concordi in questo le autorità sia civili che religiose che si trovano ogni giorno a fronteggiare l’emergenza immigrazione.

Possiamo celebrare la “benedizione delle adozioni” nella nostra parrocchia anche se non abbiamo adottato con la vostra associazione?

Vi scrivo a nome di un gruppo di coppie adottive del Veneto. Abbiamo letto più volte sul vostro sito del rito di Benedizione delle Adozioni. Piacerebbe anche a noi celebrare lo stesso rito. E’ possibile farlo anche se non abbiamo adottato con la vostra associazione? – Risponde Gianmario Fogliazza (nel ritratto)

Nepal. Inizia la fase più difficile per chi ha perso la propria casa: Ai.Bi. lancia una campagna di Sostegno a Distanza “Sosteniamo le famiglie del Nepal”. Accoglienza interfamiliare in prima linea

Nel Nepal sconvolto dal terremoto del 25 aprile, mentre non è ancora finita la conta dei morti, si deve già pensare alla fase successiva: quella dell’emergenza umanitaria, del rischio epidemie, degli aiuti alla gente a cui il sisma ha tolto tutto. Inizia ora, infatti, il momento più difficile per la popolazione nepalese. Prima che la ricostruzione inizi e porti i primi risultati, le famiglie del Paese asiatico saranno costrette a rimanere senza casa per almeno 1 o 2 anni.

Kathmandu. Appello di Child Protection Working Group: “Attenzione alle donazioni agli orfanotrofi sorti dopo il terremoto”

Essere bambini non è mai stato facile né sicuro in Nepal, il Paese con alti tassi di povertà, abbandoni e mortalità infantile. Il terremoto dello scorso 25 aprile ha reso orfani tantissimi bambini, moltiplicando il rischio di traffici illeciti. L’allarme del  CPWG: “Ci sono ora serie ragioni di preoccupazione  che il terremoto acceleri questo trend nel trafficoorfanotrofi che offriranno centinaia di posti ai bambini, e non abbastanza viene fatto nelle aree rurali per fermare la separazione dei bambini dalle loro famiglie”.

Roma: “Bastano 50 cent” “Ma noi vogliamo dare di più! Ecco la riposta degli alunni di via Aretusa”

La solidarietà annulla le distanze. I 6.635 chilometri che separano Roma da Kathmandu diventano niente grazie alla generosità dei bambini di una scuola romana verso le vittime del terremoto che ha sconvolto il Nepal. I piccoli alunni dell’Istituto Comprensivo “Via Aretusa” e i loro genitori sono diventati donatori davvero speciali nella raccolta fondi lanciata da Amici dei Bambini per la popolazione nepalese.