Adozione. Come può un tema in classe contribuire a cambiare la cultura dell’adozione?

La cultura dell’accoglienza ha bisogno di testimonianze coraggiose, ha bisogno dell’energia dei nostri ragazzi che vogliono raccontare la loro storia senza sentirla banalizzata

È raggiante M.M. durante il primo incontro del gruppo di adolescenti adottivi.

Esordisce, mentre arriva, ancora sulla strada: “Sono contentissimo dell’articolo che abbiamo pubblicato”.

M.M. si riferisce all’intervista sulla sua tesina di terza media “L’adozione non è un tema d’esame: devi cambiare tesina!”

Nella sua tesina, infatti, M.M. aveva scelto di parlare di adozione e l’aveva anche sottolineato con il titolo: “Una nuova forma d’amore, l’Adozione”. Ma l’ottusità degli insegnanti glielo aveva bocciato quel titolo.

Lui aveva insistito ma era stato costretto a modificarlo riuscendo, con caparbietà a non stravolgerlo: “I diritti dell’infanzia, una nuova forma d’amore: l’Adozione”.  Il focus si spostava sull’argomento dei diritti, mentre lui aveva interesse a raccontare la sua storia, la storia di una bella adozione.

M.M. racconta che l’articolo è arrivato ai suoi insegnanti, alla dirigente, ai genitori.

È felice, orgoglioso, sente finalmente di essere stato ascoltato e sente di far parte di un cambiamento possibile. La cultura dell’accoglienza ha bisogno di testimonianze coraggiose, ha bisogno dell’energia dei nostri ragazzi che vogliono raccontare la loro storia senza sentirla banalizzata.

La sua denuncia e la constatazione che è necessario scardinare un sistema scolastico ottuso che tarpa loro le ali, sono un punto di partenza per raggiungere tutti coloro che non conoscono il sistema dell’accoglienza, per sensibilizzare quelli che ignorano, distorcono, semplificano.

La sua testimonianza nel mare delle informazioni che ci sommergono, è un battito d’ali di farfalla.

Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?” si domandava Edward Lorenz matematico e meteorologo statunitense nel titolo di in una conferenza del 1972 diventato una famosa metafora. Siete pronti a esserne stravolti dal battito d’ali dei nostri ragazzi?

Il tornado dell’accoglienza sta arrivando!