Adozione Internazionale in crisi. Troppo giovani per adottare: “è meglio se aspettate”

Prosegue l’inchiesta di Ai.Bi. nella crisi dell’Adozione Internazionale. Tra costi altissimi e burocrazia infinita, non mancano anche i casi di “malarelazione”: quando chi dovrebbe aiutarti nell’iter adottivo scoraggia la coppia e crea ulteriori ostacoli

Tutte le coppie che intraprendono il percorso verso l’Adozione Internazionale sanno di andare incontro a un iter lungo e non semplice. Tante delle difficoltà che si incontrano sono impossibili da eliminare, perché insite nella natura stessa di un cammino che chiama i futuri genitori a mettere in gioco tutto sé stessi, il proprio rapporto e i progetti per il futuro.
Questo percorso, però, dovrebbe essere fatto anche per dare alla coppia supporto e rassicurazioni, mettendosi al suo fianco per il raggiungimento di un obiettivo bellissimo. Purtroppo, non sempre questo succede e, a volte anche con buone intenzioni di fondo, si finiscono per erigere ulteriori ostacoli e scoraggiare i futuri genitori. Potremmo chiamarli casi di “malarelazione”.

Attriti tra le coppie e i servizi

È successo, per esempio, a una coppia del Veneto: 33 anni lui, 31 lei, che dopo aver ottenuto il decreto nel mese di ottobre hanno cominciato il percorso con i servizi con qualche difficoltà, per via di una bassa intesa tra loro e gli operatori dello studio di coppia. Una “incompatibilità” arrivata all’esplicito suggerimento di ripensare alla loro decisione, vista la giovane età ritenuta “inadeguata” al percorso di adozione.

Ancor più travagliata la vicenda di Salvatore e Giulia, della provincia di Venezia. Una coppia che è ormai da 10 anni dentro il mondo dell’adozione, avendo inoltrato una prima domanda nel 2013. Domanda che per diversi motivi, tra i quali una percezione di inadeguatezza legata anche a incomprensioni con i servizi sociali e a una valutazione negativa sul tema del “lutto biologico”, è stata archiviata. I due nel 2020 ci hanno riprovato, imbattendosi in tutti i ritardi e i disagi dovuti alla pandemia. Inevitabilmente oggi si sentono demotivati e affaticati, anche pensando al fatto che la domanda fatta per l’adozione nazionale nel frattempo sta scadendo.

Poi, a volte, succede anche che quando il percorso va tutto sommato bene… capitino dei disguidi assurdi. È accaduto a una coppia della provincia di Milano, che ha presentato la domanda nel 2021 e terminato il percorso nel maggio del 2022. Solo che, da qui in poi, per molti mesi, tutto tace. È solo dopo una telefonata che vengono a sapere che la loro pratica, “semplicemente”, era andata persa. Se non altro, per fortuna, alla fine il decreto è arrivato, nel dicembre del 2022.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque può mandare la sua testimonianza (firmata. Non verranno presi in considerazione messaggi anonimi, anche se per rispetto della privacy Ai.Bi. non pubblicherà i nominativi dei protagonisti, così come i Tribunali e i servizi sociali coinvolti) scrivendo all’indirizzo mail ufficiostampa@aibi.it.

Le altre puntate dell’inchiesta si trovano qui;
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seconda puntata
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quarta puntata
quinta puntata
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nona puntata
decima puntata
undicesima puntata
dodicesima puntata
tredicesima puntata
quattordicesima puntata
quindicesima puntata

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it