Scuole aperte per tutti. Anzi no, al 60% o forse meglio il 70%. È confusione riaperture

Dall’iniziale annuncio della riapertura scuole per tutti, si è passati all’indicazione di una presenza, per le regioni gialle e arancioni, al 70% minimo. Ma le modalità, da regione a regione, ancora non sono chiare

Il primo annuncio, un po’ a sorpresa, aveva parlato di un “tutti a scuola” a partire da lunedì 26 aprile, con l’unica eccezione delle regioni in zona rossa confermate al 50%. Certo, si trattava solo di un annuncio, nulla di scritto e di deciso, arrivando, però, direttamente dal Presidente del Consiglio è stato inevitabile dare un peso specifico notevole alla cosa.

Contrordine: riapertura scuole al 60%. Anzi, al 70%!

Un minuto dopo l’annuncio, però, sono iniziate ad arrivare diverse critiche, specie da parte delle Regioni, che hanno sottolineato i problemi relativi, soprattutto, a trasporti e spazi scolastici.
Dal confronto tra Governo, Regioni ed enti locali, sembrava essere stato raggiunto un compromesso che prevedeva una soglia minima in presenza del 60% degli studenti per le zone gialle e arancioni. Evidentemente, un deciso passo indietro rispetto all’annunciato 100%.

La cosa non è certo passata inosservata, questa volta soprattutto a livello politico, con il Movimento 5 Stelle in prima fila a chiedere di ripensare la decisione.

Ora, finalmente, un’indicazione finale pare esserci: scuole riaperte anche alle superiori, da lunedì 26 aprile, con una soglia minima di presenza che sale al 70%, sempre per quanto riguarda zone gialle e arancioni, mentre per le zone rozze la percentuale rimarrà tra il 50% e il 75%.

Obiettivo riapertura scuole al 100 per cento

L’obiettivo, comunque, per bocca del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, rimane quello di una presenza “al 100 per cento”. Molto difficile da raggiungere prima della fine dell’anno (il nodo trasporti, sottolineano gli enti regionali, rimane lo scoglio principale), ma anche per l’inizio di settembre, dato che, se la soluzione è ridurre il numero degli alunni per classe, l’organizzazione non è certo facile. Il problema è annoso e spesso sottolineato dai dirigenti: le classi sono numerose perché mancano le strutture adeguate. Per non parlare degli insegnanti.
Sul tema scuola, insomma, come purtroppo capita troppo spesso, l’unica certezza… è che non ci sono certezze.