Mese: Luglio 2016

Russia, in 5 anni il numero dei minori abbandonati si è dimezzato. Ma negli istituti restano 66mila bambini in attesa di una famiglia

La lotta all’abbandono in Russia sta facendo segnare ottimi risultati. Lo dimostrano i dati resi noti dalle autorità di Mosca, secondo cui il numero dei bambini abbandonati registrati nell’apposita Banca dati nazionale si è quasi dimezzati nell’arco di 5 anni, passando dai 126.574 minori presenti negli istituti della Federazione all’inizio del 2012 ai 66.359 del 1° giugno 2016.

Gandolfini (Cdnf): “Al Miur chiediamo chiarezza sulla lotta alla discriminazione”

Il contrasto ad ogni forma di violenza culturale, verbale o fisica, rivolta verso chiunque è un caposaldo indiscutibile di una società civile, chiaramente espresso dalla nostra Costituzione. L’educazione scolastica deve muoversi in questa direzione”. A parlare è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”, che torna sull’argomento dell’introduzione della Teoria gender a scuola, in una nota ufficiale del Comitato.

Est Europa. Non c’è molto più tempo per Astra: a 11 anni i sogni di una bambina abbandonata sono sempre di meno

Tic- tac tic-tac. È il ticchettio del tempo che scorre e che riduce le speranze per tanti bambini senza famiglia di rivendicare il proprio diritto: quello di essere figli. Ad avvertire il “peso” del tempo che passa senza l’amore di una mamma e di un papà è Astra (nome di fantasia ndr), una bambina di 11 anni della Federazione Russa.

Adozione nazionale. E’ vero che il Tribunale di Brescia non fa distinzioni tra coppie lombarde e coppie fuori regione?

Io e mia moglie stiamo per intraprendere il percorso dell’adozione. Vorremmo tentare entrambe le strade, sia quella nazionale che quella internazionale. Per quanto riguarda la prima, abbiamo saputo che, a differenza della seconda, è possibile presentare la domanda in qualsiasi tribunale italiano. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)

Siria, il lavoro di mesi per il sorriso di questi bambini

Bambini siriani giocano e sorridono a Idlib, una delle aree più colpite dal conflitto. Rivedere un po’ di serenità sui loro volti è uno dei risultati più importanti delle attività di supporto psicosociale condotto dagli operatori di Ai.Bi. e del suo partner siriano Shafak nell’ambito della campagna Non lasciamoli soli. Attività sempre monitorate da periodici controlli effettuati dai nostri trainers nelle diverse strutture in cui Ai.Bi. opera nella provincia di Idlib.

Perché ai single solo affidi improponibili ?

Buongiorno! Sibuna, purtroppo quello che dici è verissimo. A me single hanno proposto affidi improponibili con casi in cui il ragazzo avrebbe avuto bisogno non di una persona ma almeno 3…. e poi molte volte passata la “patata bollente” i servizi spariscono con la scusa di essere molto impegnati

Superare la crisi con tanta voglia di adozione. I dati Ai.Bi. del primo semestre 2016: +31% di presenze ai corsi di formazione e mandati più che raddoppiati

Mentre tra gli addetti ai lavori si respira aria di speranza per un rilancio delle adozioni internazionali, le coppie sembrano aver già colto un’atmosfera di rilancio. È in netto incremento, infatti, il numero di aspiranti genitori che si avvicinano all’accoglienza adottiva con Amici dei Bambini.

Russia. Adozioni internazionali con l’Italia crollate del 22% nel 2015: 446 i bambini russi adottati da famiglie italiane

Mentre i dati  ufficiali della Commissione Adozioni Internazionali relativi ai minori adottati in Italia nel 2015 si fanno ancora attendere, vengono rese note le statistiche dei Paesi di origine. Questa volta abbiamo quelle della Federazione Russa, in merito alle quali l’Italia si conferma il Paese più accogliente per i minori adottati all’estero.

Siria. Studio pilota “Vulnerable Children and Youth Studies” : “Con l’arte terapia Ai.Bi salva i bambini dal suicidio”

Dalla Turchia arriva la conferma che le attività di supporto psicosociale portate avanti da Amici dei Bambini in Siria sono d’importanza fondamentale per aiutare i minori colpiti dal conflitto ad affrontare o superare i traumi legati alla guerra. Secondo un recente studio pilota effettuato su 64 bambini siriani tra i 7 e i 12 anni i piccoli reduci dalla guerra sono ad alto rischio di sviluppare disturbi quali depressione, problemi comportamentali, aggressività, ansia e disordini da stress post-traumatico.