Adozione Internazionale

Bolivia.Tatiana Salomoni: “I bambini degli istituti? Solo l’adozione può dare loro l’opportunità di una vita vera”

Tatiana Salomoni ha 18 anni e studia grafica pubblicitaria. Una miscela insieme dolce e forte di accento bolognese e fierezza boliviana. E’ nata a La Paz, dove ha vissuto per tre anni in un istituto. Poi un giorno arrivarono mamma e papà e Tatiana se ne volò via, fino in Emilia Romagna. In famiglia ad accoglierla, una sorella e un fratello brasiliani di nascit

Colombia. “Quattro bambini adottati in un colpo solo! Abbiamo scoperto risorse che pensavano di non avere”.

Mamma Carla, papà Livio e poi Nick, 12 anni, Esteban 10, Jesùs 8, Mara 6: una squadra fortissima! Dal 1 aprile scorso Tortolì, cittadina in provincia di Nuoro, è stata rallegrata e arricchita dalla presenza della grande famiglia Angoletta, tornata felice dalla Colombia. “Una volta arrivati a casa c’è stata quasi una sollevazione popolare di felicità! Il paese li aspettava! – ricorda Carla -. E’ stato bellissimo: i bambini hanno certo bisogno di una famiglia, prima di tutto, ma anche di una comunità che li faccia sentire accolti e attesi”.

“Mamma, perché non prendiamo una scala e facciamo fuggire tutti i miei amici dall’Istituto? Così siamo diventati una coppia formatrice

Non due doni, ma addirittura tre. Questo sono Nayruth Virginia e Marco Antonio per Elisabetta e Silvio, due genitori adottivi che, prima in Perù e poi in Bolivia, hanno conosciuto quei due bambini che hanno cambiato il senso della loro vita. Il “dono in più” che Nayruth e Marco hanno fatto a mamma e papà è stato quello di far capire che il loro impegno contro l’abbandono non doveva fermarsi alle loro due adozioni, ma doveva diventare qualcosa di quotidiano. Ecco la loro storia, raccontata direttamente da mamma Elisabetta…

Farina. “La nostra doppia adozione: le dita della mano sono tutte uguali, ma ognuno è diverso”

Adele e Francesco avevano sempre pensato all’adozione: fin dai tempi del loro  matrimonio e la vita li ha messi nelle condizioni di adottare non una ma ben due volte. Il primo ad arrivare in casa Farina è stato Michele, colombiano di nascita. Ma non sarebbe rimasto figlio unico. Dopo qualche anno, infatti, il suo più grande desiderio di avere un fratello o una sorella sarebbe stato esaudito: Manuela, una bimba dagli occhi a mandorla.

Maddalena e Cristiano Lingeri: “Perché una adozione quando si possono avere altri figli naturali?”

“E’ stato lui a prendere in braccio Parbati per la prima volta. In famiglia chi ha vissuto l’adozione come dono è stato senz’altro e più di tutti nostro figlio Leonardo: fin da piccolo attendeva una ‘fratellina’, come diceva lui e la lunga attesa gli ha permesso di accogliere la sorella con un amore che si rinnova ogni giorno”. Maddalena e Cristiano Lingeri  sono i genitori di Leonardo, figlio naturale oggi 14enne e di Parbati, 9 anni, nepalese di origine e diventata figlia 8 anni fa.

Marco Carretta: “La differenza con mia sorella? Lei ci ha messo 9 mesi per nascere, io 22!”

“Ho rivisto la mia storia come dono quando è nato il movimento Ai.Bi. Giovani. Non che prima non mi fosse chiaro…! Sapevo di avere ricevuto questo grandissimo dono dell’accoglienza in famiglia: tuttavia, quando ho cominciato a essere  testimone attivo dell’adozione, tutto è cambiato”. A parlare è Marco Carretta, figlio adottivo e coordinatore del movimento Ai.Bi. Giovani.

#iosonoundono: parte la campagna di Ai.Bi. per dire a tutti che “Adottare è possibile”. Ed è una cosa meravigliosa: parola di genitori e figli adottivi!

La meraviglia dell’essere figli e genitori, le storie, i volti e le voci di giovani e famiglie che hanno provato e tutt’ora vivono la gioia dell’adozione. E’ partita la campagna di Amici dei Bambini #iosonoundono, iniziativa per promuovere l’adozione internazionale che si svilupperà nei prossimi mesi attraverso iniziative pubbliche e convegni. Sarà rappresentata anche dal viaggio di un camper che, seguendo un percorso a tappe,  incontrerà tutti coloro che vorranno conoscere da vicino il significato profondo dell’adozione.

Valentina Griffini :” Ogni bambino abbandonato e’ #iosonoundono. Ecco perché mia madre dandomi alla luce ha fatto di me un dono per i miei genitori adottivi”

Ho la piena consapevolezza di essere un dono, di esserlo stata fin dall’inizio. Fin dal giorno in cui mia madre decise di portare a termine la gravidanza e poi di partorire nella miglior clinica di Milano: non è stato un abbandono ma un dono a tutti gli effetti. Non mi ha gettato in un cassonetto ma mi ha lasciato in una situazione protetta. Così facendo mi ha donato e altri, i miei genitori, hanno accolto quel dono. E sono stati a loro volta dono per me. Poi a mia volta ho accolto due splendidi doni..”.

Cina. “Eravamo una famiglia che attendeva solo di riunirsi, in un paese lontano, dove la cicogna aveva sbagliato ad atterrare!”

Non ha avuto dubbi. Quelli sarebbero stati il suo papà e la sua mamma. Per questo non appena li ha visti, spalancando la porta della casa famiglia dove è ospite, gli è corso incontro a braccia aperte dicendo a gran voce “Mama, baba eccomi!”. Ganyuan è piccolo, uno scricciolo, alto poco più di un soldo di cacio ma ha già con le idee chiare. Ganyuan ha scelto i suoi genitori: ha deciso che è tempo di andare in Italia e di avere una casa che lo accogliesse. 

Kenya. Il parto di “cuore” di Elisa: “Gli 8 mesi più belli della mia vita: ho dato alla luce la mia piccola July”

Otto mesi. Quasi come un parto “biologico” e alla fine anche lei, Elisa Faggiana, ha dato alla “luce” la sua July. Una bimba keniota di 2 anni e mezzo che ora si trova nella sua nuova stanzetta in Italia a giocare. Un periodo di attesa e permanenza nel Paese estero un po’ più lungo rispetto alla media a seguito della moratoria vigente al momento in Kenya con gli inevitabili ritardi burocratici per il rilascio dei documenti necessari per il rientro in Italia. Otto mesi che però mamma Elisa “benedice”: “perché mi hanno permesso di vivere giorno dopo giorno con la mia bambina”.

Russia. “Abbiamo imparato il russo per dire al giudice che Victor era il più bel dono della nostra vita: così è diventato nostro figlio! ”

Vi raccontiamo una straordinaria storia di vita vera: quella di una ‘comune’ famiglia italiana che ha aperto il suo cuore e le porte di casa propria ad un dono speciale: un figlio adottivo che con il suo immenso amore sta stravolgendo la loro vita.  Questa è la storia della famiglia Bubbico, la prima di una serie: sono loro in prima persona a raccontare emozioni, sensazioni di una scelta unica nella vita. Racconti che testimoniano la bellezza dell’adozione: una bellezza a cui Ai.Bi. non ha voluto rinunciare e per questo ha preso la decisione di riaprire i mandati con la Campagna #iosonoundono.