Adozione Internazionale. Il labirinto della burocrazia italiana: il caso

In una lettera firmata, una coppia racconta il proprio calvario burocratico nel tentativo di adottare anche la sorella del bambino assegnato. Ma dopo un’udienza e un mese di silenzi, la pratica sparisce nel nulla

Una storia che avrebbe dovuto parlare di affetti, amore e famiglia si trasforma in un incubo burocratico.
È la vicenda che coinvolge una coppia italiana che ha scritto ad Ai.Bi. (mail adozioni@aibi.it.) per raccontare la sua esperienza.
La mail è firmata, ma per rispettare l’anonimato della coppia sono stati eliminati i riferimenti logistici.

La lettera

“Siamo una coppia in attesa di concludere un’adozione internazionale. A luglio abbiamo chiesto al nostro Tribunale per i Minorenni di riferimento di estendere il decreto di idoneità, già emesso per nostro figlio abbinato in Brasile, per poter accogliere anche sua sorella maggiore, che ha 14 anni e mezzo.

Il silenzio del Tribunale dei Minori 

Dopo settimane di telefonate, solleciti e mail senza risposte concrete, a ottobre siamo finalmente stati convocati in udienza da due giudici. Abbiamo esposto la nostra richiesta con speranza e convinzione. Ma da quel momento è calato di nuovo il silenzio.
Ogni volta che provavamo a chiedere aggiornamenti, ci veniva risposto con sufficienza: “Se ci fossero novità, vi chiameremmo”. Ma le novità, evidentemente, c’erano e nessuno ce lo ha detto. Perché, quando esasperati ci siamo recati personalmente al Tribunale… è accaduto l’assurdo: la nostra pratica era sparita!

La nostra pratica era sparita

Nessuno riusciva a trovarla. I funzionari della cancelleria non sapevano che cosa dirci, i giudici onorari erano irreperibili. Dopo tre ore di attesa, durante le quali ci siamo rifiutati di andarcene senza risposte, finalmente ci è stato detto che i giudici, in realtà, erano già entrati in camera di consiglio il giorno dopo l’udienza, risalente, come detto, al mese di ottobre. Sul verbale risultava tutto “in approfondimento”. Ma da allora, nessuno si è più fatto sentire.
In cancelleria non sapevano nemmeno di questo passaggio. E nel frattempo era passato oltre un mese di tempo. Un mese sottratto a due fratelli che aspettano solo di poter crescere insieme, in una famiglia che li ama già.
Abbiamo fatto presente che, se non fossimo andati di persona, probabilmente nessuno ci avrebbe mai detto nulla e siamo tornati a casa.
Il giorno giorno dopo è arrivato un piccolo segnale di speranza: la funzionaria ci ha scritto che era in attesa del decreto da notificarci. Una gioia grande, ma momentanea, perché da allora, su tutto è tornato nuovamente il silenzio.

La speranza per due fratelli

Abbiamo atteso ancora e ancora, ma nulla è cambiato. Non ci resta che rifare quello che abbiamo già fatto: tornare in Tribunale. Non possiamo accettare che due bambini continuino ad aspettare per colpa di ritardi e disorganizzazione.
Siamo qui. Siamo pronti. E non smetteremo di lottare per loro.

[lettera firmata]

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque può mandare la sua testimonianza (firmata. Non verranno presi in considerazione messaggi anonimi, anche se per rispetto della privacy Ai.Bi. non pubblicherà i nominativi dei protagonisti, così come i Tribunali e i servizi sociali coinvolti) scrivendo all’indirizzo mail ufficiostampa@aibi.it.

Le altre puntate dell’inchiesta si trovano qui:
prima puntata
seconda puntata
terza puntata
quarta puntata
quinta puntata
sesta puntata
settima puntata
ottava puntata
nona puntata
decima puntata
undicesima puntata
dodicesima puntata
tredicesima puntata
quattordicesima puntata
quindicesima puntata
sedicesima puntata
diciassettesima puntata
diciottesima puntata

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.

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